Roma

Roma è povera, Tronca cancella il Capodanno. L'ordine del commissario: niente concerto

di Alberto Berlini

Nessuno concerto gratuito di Capodanno, nessun mega evento come locandine e siti web ancora sponsorizzano come cornice per il primo brindisi del 2016: tutto da rivedere, uno tsunami sull'immagine della città e il rischio di perdere migliaia di turisti che sceglieranno altre mete per festeggiare il nuovo anno. "Io spero che questa cosa si possa recuperare - commenta il ministro Franceschini - sono in contatto anche con il prefetto Tronca per vedere se anche con un nostro aiuto si può recuperare". Ma il tempo corre veloce verso il 31 dicembre.
“La linea è quella dell'austerity”. Parla chiaro il Campidoglio sotto la direzione commissariale di Francesco Paolo Tronca, il prefetto calato da Milano per traghettare Roma attraverso il Giubileo fino alle elezioni di primavera e che ha subito trasformato la città in Capitale della tristezza. Non è un politico, non ci tiene a piacere per forza né di rabbonire i romani con la dose di “panem et circenses” a cui da sempre sono abituati. Niente Colosseo illuminato dai fuochi d'artificio, niente Concertone al Circo Massimo, né festa ai Fori Imperiali come lo scorso anno: il Capodanno a Roma sarà all'insegna del risparmio.

“Non si spendono i soldi della collettività”. Questa la linea dettata agli ufficio del Campidoglio sotto la gestione straordinaria conti in ordine e niente spese se non per l'ordinaria amministrazione. E se per il Concertone si è ormai fuori tempo massimo anche un ripensamento, rischia di saltare anche il “testamento” lasciato da Ignazio Marino, che aveva comminato al dipartimento cultura l'ordine di portare i festeggiamenti per il 2016 nelle periferie, ai quattro cantoni della città, Rebibbia, Laurentina, Battistini e Anagnina. Sulle commissioni tecniche già al lavoro per verificare l'ammissibilità della proposte giunte per l’Avviso pubblico "Notte di S. Silvestro in periferia”, pende infatti l'ultima parola del Campidoglio che potrebbe rimandare in economia quei 300mila euro, inizialmente stanziati dall'assessore Giovanna Marinelli per i teatri di cintura, e poi destinati a 4 eventi da realizzare dalle 18.00 del 31 dicembre alle 2015 alle 02.00 del 1 gennaio 2016.  
Chi negli uffici del Comune lavora, racconta di una strana calma che aleggia in giornate che in anni di vacche grasse erano impegnati invece nelle corse per gli ultimi timbri e protocolli per le feste di fine anno.
“Non so se per scelta o se anche l'allarme terrorismo ha avuto un peso nella decisione – commenta al telefono con Affaritaliani.it Daniele Torquati, coordinatore dei 'mini-sindaci e presidente del Municipio Roma XV – ma è chiaro che le periferie in questo momento hanno bisogno più di investimenti che di concerti. Certo è un peccato che non potrà che avere riflessi sul turismo e sull'immagine della città. Alcuni iniziative organizzata dai singoli municipi come mercatini e piccole feste salveranno l'atmosfera, ma il Capodanno ormai è andato. Ed è un peccato accogliere così chi deciderà di trascorrere le feste in città, proprio nell'anno del Giubileo in cui i pellegrini si mescoleranno ai turisti”. Con luminarie montante in ritardo che illuminano a metà via del Corso, con sparuti alberi di Natale  disseminati nei vari quartieri, con iniziative lasciate ai singoli, ai romani a cui non resta che stappare una bottiglia a casa chiudendo un 2015 sempre più “Annus Horribilis”.