Sanità: medici di base in pensione, la Regione Lazio correi ai ripari
Parla il Dg della sanità del Lazio, Panella: “Va posto rimedio”
Medici in pensione e pericolo vuoto assistenziale. Dopo l'articolo di Affaritaliani.it replica il direttore regionale della Sanità Vincenzo Panella: “Non vorremmo che dopo anni di espansione del ruolo delle medicina generale dovessimo invece assistere alla riduzione di questo ambito di assistenza”- contro questa eventualità - “siamo fortissimamente impegnati".
Spiega il dottor Panella: “Nel caso della Medicina generale e della Pediatria di base questo squilibrio nel corso del prossimo quinquennio sarà molto acuto, molto vivace, e avremo disponibili meno della metà dei medici che saranno andati in pensione da qui a 5 anni. Alcune difficoltà ce le abbiamo già da tempo con specializzazioni come la pediatria piuttosto che l'anestesiologia o la radiologia, a causa di un numero di "specialisti che viene prodotto annualmente dalle scuole di specializzazione delle Università inferiore al fabbisogno ed a ciò va posto rimedio in modo urgente”.
In base alle proiezioni dell’Enpam , l’ente previdenziale dei medici italiani, dal 2016 al 2021, usciranno dai ranghi della medicina generale e dei pediatri di libera scelta, complessivamente 1556 medici e ne entreranno meno di 500, poiché gli attuali corsi di formazione triennale ne abilitano ogni anno solo 80. In presenza a di una ricambio cosi limitato - aggiunge Panella “ci troveremo negli anni prossimi a fronteggiare una difficoltà: la disponibilità di meno risorse umane di quelle che ci servono”.
Secondo il manager regionale il rapporto ottimale tra medico e paziente è di 1 a 1000 e questo rapporto si è oramai andato equilibrando nel corso del tempo garantendo un'adeguata assistenza medica di base. “Non vogliamo privarci di tale risorsa – rimarca Panella per il quale "l'aumento del numero di posti nei corsi di formazione e altre soluzioni che stiamo cercando di individuare insieme alle categorie interessate (pediatri di libera scelta e medici di medicina generale) scongiurare questo 'shortage' di risorse umane che avrebbe un riverbero negativo sulla qualità dell'assistenza primaria che è fatta di continuità delle cure, ambulatori aperti anche il sabato e la domenica”, e di un ruolo del pediatra e del medico di base che in questi anni si è definito sempre sempre più baricentrico nella costruzione della sanità del futuro.
In pensione 1500 medici nei prossimi 5 anni: la sanità di base al collasso
Iscriviti alla newsletter