Roma
Schiavizzati dall'azienda e sequestrati per impedire denunce: 4 arresti
A Tarquinia l'azienda da incubo: 70 operai vittime di minacce costanti
Salari bassissimi, straordinari non pagati, niente tredicesima e minacce personali culminate addirittura in un sequestro di persona per impedire che i lavoratori denunciassero alle autorità le condizioni in cui si trovavano da anni. I finanzieri di Tarquinia sono intervenuti per arrestare i 4 titolari dell'azienda metalmeccanica che era diventata l'incubo per i suoi 70 dipendenti.
Venivano minacciati costantemente di licenziamento e non avevano diritto a ferie né alla malattia. Percepivano appena 3,90 euro all'ora anziché gli 8,28 previsti dal contratto nazionale di lavoro. Gli straordinari, poi, venivano pagati a discrezione del titolare, che però non offriva più di 2 euro l'ora (contro i 12,42 previsti dalla legge) perché sosteneva che le ore in più fossero dovute all'azienda per mancati raggiungimenti di obiettivi di produzione. Fin dal momento dell'assunzione, gli operai dovevano accettare contratti part time di 4 ore al giorno nonostante lavorassero in realtà tra le 8 e le 10 ore giornaliere. Questo regime del terrore è durato 9 anni, fino alle indagini della Guardia di Finanza, che ha aperto il vaso di Pandora. I titolari hanno ripetutamente tentato di ostacolare le indagini e influenzare i testimoni attraverso nuove minacce. Un'operaia è stata addirittura sequestrata per alcune ore affinché non potesse parlare alle autorità della propria condizione lavorativa.
L'inchiesta ha consentito anche di accertare un'ingente truffa ai danni dell'Inps dato che ogni 2-3 anni i lavoratori venivano licenziati da un soggetto economico e assunti da un altro, in modo da privarli del tfr, e di beneficiare illegalmente delle agevolazioni contributive previste per le nuove assunzioni dalle Leggi di Stabilità 2014 e 2015. Il profitto dei reati perpetrati è stimato in 1,2 milioni di euro, di cui circa 140 mila, corrispondenti ai mancati versamenti dei contributi, sono stati sottoposti a sequestro preventivo.
Ora i titolari dovranno rispondere dei reati di estorsione, sfruttamento, minacce, truffa aggravata ai danni dell'Inps e sequestro di persona.