Shoah, sit-in di protesta sotto ambasciata di Polonia: “Legge negazionista”
Esplode il dissenso sotto la sede dell'ambasciata di Polonia
“La Polonia vuole cancellare la storia”. La Comunità ebraica di Roma scende in piazza contro la legge firmata dal presidente Andrzej Duda, che nega ogni coinvolgimento della Polonia nella Shoah.
Rabbia e contestazione nel sit-in in via Sebastiano Conca, sede dell'Ambasciata polacca in Italia, assediata da giovani studenti ebrei e dai Figli della Shoah. All'iniziativa ha aderito anche la Comunità Ebraica di Roma che in una nota spiega: "In seguito alla firma del presidente della Polonia Andrzej Duda della legge che nega ogni responsabilità polacca durante la Shoah, è ancora più forte la necessità di manifestare lo sdegno e l’indignazione per una decisione che cancella la storia". Sulla questione un appello, rivolto a studiosi, ricercatori e società civile e a chiunque abbia a cuore il diritto-dovere alla Memoria, all’istruzione, all’arte, alla conoscenza, alla critica, alla vita, è stato lanciato dal Presidente dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Noemi Di Segni "per la difesa di valori gravemente minacciati dalla legge firmata nelle scorse ore dal presidente polacco Andrzej Duda".
“Se dalla Corte costituzionale polacca arriverà il via libera al provvedimento sarà per l’Europa delle nazioni che nel dopoguerra hanno voluto riaffermare principi di verità e libertà, e per comunità scientifica tutta, un giorno triste e di spartiacque” sottolinea la Presidente dell’Unione nel suo appello.
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