Roma
Stadio Roma, Friedkin lo vuole “il prima possibile”. Ma è mistero Tor di Valle
Prime parole del nuovo proprietario della As Roma e si parla subito del nuovo stadio. Raggi avvisata: vuole accelerare i tempi, ma non nomina mai Tor di Valle
Stadio As Roma, dopo Raggi anche il nuovo proprietario e presidente dei giallorossi Dan Friedkin spinge il piede sull'acceleratore. Il magnate americano, nella prima intervista rilasciato dopo il cambio di proprietà, ha le idee chiare sulla costruzione del nuovo impianto ed avvisa il Campidoglio: “Voglio costruirlo il prima possibile”.
L'obiettivo di Friedkin è chiaro: ricostruire il rapporto tra la società e la città, legame ai minimi storici dovuto ai disastri della gestione James Pallotta. È così il nuovo numero uno giallorosso ha scelto il sito della squadra per rilasciare le prime parole post closing. Il miglior modo per riaccendere la passione nei tifosi è centrare l'obiettivo che Pallotta ha fallito, ovvero la costruzione del nuovo stadio tanto desiderato dalla vecchia proprietà e del sindaco Raggi.
Friedkin ha così servito un assist alla Raggi durante l'intervista, vista la volontà della numero uno del Campidoglio di velocizzare l'iter della costruzione dell'impianto così da guadagnare consensi in vista delle prossime comunali del 2021: “Non c'è assolutamente alcun motivo per cui la Serie A non dovrebbe essere tra i migliori, se non il migliore, campionato del mondo. Una parte importante di questo processo, ovviamente, sono le infrastrutture e noi siamo pienamente impegnati a lavorare con la città per costruire un bellissimo nuovo stadio il prima possibile”.
Mistero Tor di Valle
Se da un lato però quello di Friedkin è un via libera alla costruzione di uno stadio, dall'altro suona come un campanello d'allarme per Tor di Valle: il neo presidente non ha infatti mai nominato la zona prescelta per la costruzione del nuovo impianto, facendo così presagire alla possibilità di spostare il progetto in un area più consona e con meno cavilli burocratici da sciogliere. Tor Vergata si scalda, di nuovo.