Stop ai negozi-suk nel centro di Roma: via friggitorie, discount e sexy shop
Arriva il nuovo regolamento per le attività commerciali: dal centro storico spariscono i "suk"
La giunta M5S caccia dal centro storico di Roma friggitorie, minimarket, sexy shop e hard discount.
Arriva il nuovo regolamento per l’esercizio delle attività commerciali e artigianali nel territorio della Città Storica. Il testo, che ora passa al vaglio dell'Assemblea capitolina, vuole tutelare il centro storico e il patrimonio Unesco, mettendo al bando le attività commerciali che minano il decoro di Roma.
Studiato in base alle differenti peculiarità della Capitale, il provvedimento distingue fra periferia della Città Storica, ambito intermedio e cuore del Sito Unesco, prevedendo per gli esercenti misure via via più stringenti a seconda della zona d’interesse.
“Per l’ambito intermedio, stop a “negozi-suk”, come pure ad attività commerciali e insegne non consone al contesto di pregio urbanistico. Nello specifico, vale il divieto di aprire friggitorie, carrozzerie e autofficine, sexy shop, autolavaggi, hard e soft discount, sale con videogiochi e biliardi, attività di commercio all’ingrosso con o senza deposito merci e magazzini”, si legge nella nota diffusa dal Campidoglio.
Parallelamente, cresce la tutela delle attività ad alto valore storico o artigianale, quali i laboratori artigiani tranne alcune eccezioni, le erboristerie, le librerie, le cartolibrerie, l’antiquariato, le gallerie d’arte, le gioiellerie, le profumerie, i negozi di arredamento e design, gli atelier e le boutique di alta moda, i prodotti del commercio equo e solidale, ecologici e biologici, le ciclofficine, le parafarmacie, la vendita di tessuti, filati e ferramenta. Rientrano in quest’elenco gli esercizi di vicinato alimentare fino a 250 metri quadri e i laboratori artigianali del settore alimentare, a condizione che non consentano il consumo sul posto degli alimenti venduti o preparati.
Quanto al Sito Unesco, non saranno consentite nuove attività diverse da quelle tutelate, mentre saranno vietate le aperture di lavanderie self-service, vendita con apparecchi automatici, “compro-oro”, centri-massaggi e friggitorie.
Per tre anni, inoltre, a partire dall’entrata in vigore del regolamento, divieto di apertura per tutte le tipologie del settore alimentare. A cadenza biennale, è prevista una revisione degli indici di saturazione per la verifica di eventuali mutamenti e la conseguente eventuale eliminazione dei divieti di apertura.
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