Tornado a Roma nord. Tutta colpa di una supercella... imprevedibile
I tecnici del centro Epson: “Un aiuto potrebbe venire dai radar”: IL VIDEO
Un tornado come tanti che aggrediscono la costa del Lazio in autunno ma stavolta “si è tratta di un evento eccezionale per potenza”.
Gli esperti del centro Epson spiegano il maltempo che nel pomeriggio e nella prima serata di domenica ha colpito il litorale nord e i quartieri a nord i Roma, causando due morti.
“Si è trattato tuttavia - e per fortuna – di un evento raro ed eccezionale per l’intensità che lo ha caratterizzato, essendo stato in grado di danneggiare seriamente un edificio in muratura".
Quali sono state le circostanze che hanno permesso una simile violenta manifestazione delle forze della natura?
“Senza entrare troppo nei dettagli tecnici possiamo dire che sul Lazio domenica pomeriggio si potevano osservare condizioni quasi ideali per la formazione di temporali molto intensi, le cosiddette “supercelle”, dalla quali a volte nascono i tornado, sinonimo di tromba d’aria. L’atmosfera nei bassi strati era infatti particolarmente calda e umida, poiché i venti da sud si erano caricati di vapore acqueo scorrendo sul mar Tirreno, mentre ad alta quota era già sopraggiunta aria fredda e più secca: in questa situazione, che in gergo meteorologico definiamo di “forte instabilità” è estremamente facile che si inneschino le forti correnti ascendenti che danno origine alle nubi temporalesche. Inoltre, i venti in quota soffiavano con forte intensità, creando le condizioni adatte perché il temporale potesse organizzarsi nella forma di supercella”.
Sorge spontanea a questo punto la domanda: era possibile prevedere un simile fenomeno?
“La risposta, purtroppo, è no, o meglio: è senz’altro possibile prevedere le condizioni generali che rendono probabili la formazione di un temporale violento, ma nessun modello è ancora in grado di simulare nel dettaglio e con sufficiente anticipo la formazione di un tornado. In questi casi l’unica arma a disposizione è la prevenzione, unita ad un’attenta sorveglianza (ad esempio mediante i radar) delle condizioni in atto qualora sia giustificata ed emessa un’allerta”.