Roma
Tortora, Boldi e il lungo di Antonio Manzini. La "doppietta" della Combo di Flavia Parnasi
"La mia attenzione, direi maniacale, nel rispetto massimo dello spettatore"
di Valentina Renzopaoli
Usciranno uno dopo l'altro nel giro di pochi giorni nelle sale italiane: uno indipendente, goliardico, più di nicchia; l'altro rivolto al grande pubblico con due attori che sono una garanzia e un regista di grande sensibilità. “La coppa dei campioni” e “Cristian e Palletta contro tutti”: due film che collocano decisamente Flavia Parnasi tra i produttori più prolifici del cinema indipendente italiano.
Laureata in Economia e Commercio, a un certo punto della sua vita, Flavia ha deciso che il cinema sarebbe stato il suo destino. Una passione profonda, quella per la settima arte, che ha travolto ogni altro progetto. Cinque anni fa fonda la Combo Produzioni e avvia un progetto ispirato alla ricerca della qualità e a un grande rispetto nei confronti dello spettatore.
“Ho sempre avuto la passione per il cinema, entrare in una sala per me è una magia che si compie: l'odore delle poltrone, le persone accanto, la luce che si spegne, le immagini che scorrono sullo schermo gigante mi seducono da sempre”, racconta ad affaritaliani.it Flavia Parnasi che tra i suoi film di formazione, annovera capolavori come “Il gattopardo” di Visconti, “Il paradiso può attendere” di Warren Beatty e “Underground” di Kusturica.
La sua carriera come produttrice debutta nel 2010 con un documentario diretto da Mimmo Calopresti “Maglietta rossa”, che racconta la finale di Coppa Davis tra Italia e il Cile di Pinochet nel 18 dicembre 1976. “Con questo lavoro ho iniziato a capire cosa significava fare un film dal punto di vista della produzione, come intuire i gusti del pubblico, come trovare fondi per il finanziamento, come scegliere gli attori”. Il film le vale una menzione speciale ai Nastri d'Argento. Prosegue sulla strada del documentario e produce un lavoro sul grande scenografo Dante Ferretti, il Nastro d'Argento è suo. Nel 2013 per la Combo Produzioni, Mario Sesti firma la regia di un altro documentario: questa volta è la figura di Berlinguer al centro della scena.
“Ho seguito un percorso personale legato ad autori che hanno ispirato le mie riflessioni: il cinema è vita e deve riflettere e interpretare la vita, per questo ho scelto di cominciare con il genere del documentario”, spiega la Parnasi. “Non è facile trovare posto nella distribuzione nelle sale cinematografiche per i documentari, ma sono riuscita a proporre questi lavori alle emittenti televisive e a farli programmare sulle frequenze di Sky. Purtroppo si realizzano tanti buoni film che gli spettatori non avranno mai possibilità di vedere e giudicare: questo è il principale problema del cinema italiano”.
Il primo vero film “Benur, un gladiatore in affitto” è ispirato ad un testo teatrale e porta sul grande schermo lo stesso cast dello spettacolo portato in scena da Gianni Clementi. La regia è di Massimo Andrei, il film vince il premio Flaiano, sezione cinema.
Nel 2014 arriva la prima doppietta. Pupi Avati dirige “Un ragazzo d'oro”, sul set c'è anche Sharon Stone, oltre a Riccardo Scamarcio e Cristiana Capotondi. E' la prima produzione che fonde una costante ricerca della qualità a una necessaria esigenza commerciale. Per un pubblico di “stra-nicchia” è invece “La madre”, un film di Angelo Maresca con Carmen Maura e Stefano Dionisi, che partecipa al Festival di Taormina.
“Nessuno pensa che io sia una “cinematografara” per l’attenzione, direi maniacale, che pongo nella realizzazione di un prodotto cinematografico, nel rispetto massimo dello spettatore. Credo che la prima regola sia sentire la responsabilità nei confronti di chi compra il biglietto”, dice la Parnasi.
E in questa direzione vanno i due film in uscita: il 28 aprile nelle sale arriva “La coppa dei campioni” con Max Tortora e Massimo Boldi, inedita e originale coppia per una divertente commedia “on the road” diretta da Giulio Base. “Tortora e Boldi interpretano due uomini diversissimi, uniti dalla passione per la il calcio, che intraprendono un viaggio insieme per andare a vedere una partita di Champion's League della loro squadra del cuore a Praga”, racconta.
Il 12 maggio si fa il bis con “Cristian e Palletta contro tutti”: protagonisti Libero De Rienzo e Pietro Sermonti nel film di Antonio Manzini, al suo primo lungometraggio. “Sono tornata al primo amore, Manzini è un allievo di Camilleri, è l’autore del caso letterario Rocco Schiavone, protagonista di una serie di romanzi gialli, divenuti subito best-seller”.
In attesa che il pubblico si gusti le due ultime fatiche, già si prepara il prossimo set: a ottobre il primo ciak di un'altra opera prima. Ma per ora è tutto top secret.