Roma
Treni fantasma di Zingaretti per Roma-Lido e Roma-Viterbo: il Pd Valeriani invoca la Trasparenza: la verità in Commissione il 26 novembre
E' quasi certo che non arriveranno mai gli 11 treni pagati in anticipo da Regione Lazio al prezzo di 56 mln e garantiti da fidejussioni tarocche. Le carte in Procura ma dopo 2 anni di ritardi
Non lo dite ai pendolari della Roma-Viterbo e della Roma-Lido, perché i 38 treni acquistati dalla Regione Lazio a presidenza Zingaretti nel gennaio del 2022 con una gara da 529 milioni, e 11 dei quali pagati con un anticipo paria 56 mln, forse non arriveranno mai.
E questo perché dopo due anni e mezzo di Giunta Rocca, ci si è accorti che le fidejussioni presentate dalla società Titagarh Firema, società controllata dal gigante indiano Titagarh Rail Systems Ltd e partecipata da Invitalia, sono "fantasma" e non solo non è stato consegnato mai nessuno dei convogli previsti per il 2023, ma non ne consegnerà neanche uno per il 2024 e se va oltre ogni pessima aspettativa, si dovrà attendere il 2025. A meno che non “salti il banco”.
La matassa complessa di una super fornitura per le ferrovie barzelletta d'Italia
Come tutte le vicende complesse che fanno capo a Regione Lazio, solo all'inizio di novembre il presidente Rocca ha spedito il dossier “treni” in Procura ipotizzando non solo un danno erariale e una mancata consegna dei convogli, ma anche un'ipotesi di truffa, poiché due fidejussioni rilasciate da soggetti incaricati da Firema di garantire, sono state smentite. In poche parole sono dei tarocchi.
E ce n'è abbastanza perché la Procura apra un fascicolo e dia il via alle indagini per ricostruire il pasticcio più grande del mondo che vede la Giunta di centrosinistra protagonista di un contratto praticamente nullo. Ma anche negli uffici del Dipartimento regionale dei Trasporti, il cui assessorato è retto da Fabrizio Ghera l'aria si fa pensate. Se non altro perché per riavvolgere la matassa di una commessa milionaria ci sono voluti due anni e più di governo del centrodestra e così il presidente Rocca ha preso la decisione di spedire il dossier in Procura.
I pendolari non sanno ancora che le linee resteranno come sono oggi
Ovvio che, tranne l'anticipazione uscita su La Verità di domenica 17 novembre, la Regione si è ben guardata di far sapere ai pendolari delle due linee che i treni promessi possono pure dimenticarseli. E anche la Cotral ha appreso dai giornali che dovrà gestire due linee senza i treni che avrebbero permesso di fare servizio con frequenze idonee e affidabilità dei materiali, come da recente contratto di servizio.
Il Pd "scavalca a destra" Rocca: Valeriano convoca una commissione Trasparenza
Ma a sorpresa su quello che si preannuncia come “lo scandalo dei treni di Regione Lazio” esce allo scoperto il Pd con il presidente della Commissione Trasparenza, Massimiliano Valeriani che ha deciso di rendere pubblico l'affaire, convocando una Commissione per il prossimo 26. Scrive Valeriani: “Ho convocato la Commissione Trasparenza per il 26 novembre al fine di fare luce sulla fornitura degli oltre 30 treni acquistati dalla Regione Lazio a gennaio del 2022 per le linee Roma-Lido e Roma-Viterbo a seguito di un bando di gara vinto dalla società Firema S.p.A. e che ad oggi non sono stati ancora consegnati, tenuto conto che i primi due avrebbero dovuto entrare in servizio a gennaio 2024. Ovviamente sarà l’occasione per acquisire gli elementi sull’azione di verifica che la Direzione regionale ha intrapreso per far scattare le penali circa i ritardi nei tempi di consegna e la scoperta, come riportato da alcuni quotidiani, che le fideiussioni rilasciate dall’impresa a garanzia del contraente non fossero valide. Sarà l’occasione per sapere dalla direzione stessa come sono state fatte queste verifiche e come sia potuto accadere tale increscioso 'incidente'".
Valeriani chiama in causa Invitalia controllata dal ministero dell'Economia
Aggiunge l'ex assessore di Zingaretti, Valeriani: "Nel corso della commissione - continua - tenteremo inoltre di far luce sui motivi di questi ritardi nella consegna dei treni, tenuto conto che l’interesse pubblico in questo caso riguarda i treni stessi a disposizione dei cittadini e che la società in questione, la Firema S.pA., dal 2022 risulta essere un’azienda partecipata al 30% da Invitalia, società interamente pubblica controllata al 100% dal Ministero dell’Economia. Addirittura, a seguito di questa immissione di capitale nella società stessa, Invitalia esprime il presidente della Firema".
"La commissione sarà inoltre l’occasione per approfondire anche se siano stati fatti tutti i passaggi necessari per ridurre i tempi di attesa. Considerato che l’amministrazione Rocca è in carica da febbraio 2023, che i primi due treni erano attesi in esercizio a febbraio 2024, che la Firema S.p.A. controllata dal Ministero dell’Economia, la commissione sarà anche l’occasione per capire se tale azienda sia stata sollecitata anche attraverso canali istituzionali per accelerare i tempi di consegna che, a questo punto stanno ritardando di un anno, un ritardo che pesa sulla qualità della vita delle cittadine e dei cittadini”.