Roma

Trenitalia e Cotral, il patto per "mangiarsi" Atac. Aurigemma: "La lite sul Metrebus è tutta una scusa"

Da casa a scuola o al lavoro con 3 abbonamenti al posto di uno. E' lo scenario che aspetta i pendolari di Roma, della provincia e della Regione, qualora il bombardamento sul sistema Metrebus dovesse portare alla fine del biglietto unico integrato.
Dopo schermaglie, lettere bizzarre e minacce velate, esplode di domenica la guerra che covava da tempo. Tre gli attori: Atac, gestore del sistema di biglietti e tessere, Trenitalia che teoricamente dovrebbe ricevere quota parte degli incassi e, infine,  Cotral, l'azienda regionale che con le sue briciole di trasportati fa conto su almeno 40 milioni di euro l'anno. Ma chi pensa che la lite sia  generata dai debiti di Atac nei confronti dei partner, si sbaglia. Dopo l'anticipazione di affaritaliani.it la politica si muove e denuncia il disegno che nasconde la minaccia di Trenitalia di uscire dal sistema alla quale in una domenica pomeriggio di fine ottobre, ha visto il Cotral palesare la volontà di stamparsi biglietti da solo e salutare il Metrebus.
Già assessore alla mobilità spesso polemico della Giunta Alemanno, Antonello Aurigemma da capogruppo di Fi alla Regione tuona contro il disegno "criminale" di seppellire un accordo che ha permesso negli ultimi 27 anni a pendolari e studenti di muoversi con un unico biglietto in tutta la rete: bus, tram e metro, ma anche treni regionali e trasporto extraurbano. Una conquista di civiltà ed efficienza che rischia di essere cancellata.
Allora Aurigemma, che succede? Salta il Metrebus?
"Il disegno c'è ed è anche abbastanza chiaro. Ma se salta il sistema, salta anche il Cotral".
Partiamo dal disegno: chi sarebbe il direttore d'orchestra?
"Tutto parte dall'assessore Stefano Esposito, quello che ha finto di dimettersi e ha preso per il culo tutti. Insieme a Michele Meta che l'ha spedito in Campidoglio vogliono  mandare Atac sul lastrico per darla in pasto a Trenitalia che ha perso la gara in Toscana con i francesi. Tra debiti e difficoltà, Atac è un boccone appetibile perché il sistema Metrebus è una guerra che vale 330 milioni di euro ogni anno. Soldi contanti che vengono intascati ogni volta che si stampa un biglietto o un abbonamento".
C'è il disegno, ci sono gli attori, cosa manca per realizzarlo?
"Guardi, il grande assente è la politica e la serietà. L'ad di Cotral che di domenica pomeriggio manda un comuncato con cui minaccia l'uscita è la cartina al tornasole della situazione. Il Cotral invece di straparlare dovrebbe chiedere al suo azionista, che è la Regione, di spiegare il disegno dei trasporti, perché non solo Zingaretti e Civita tacciono sull'azienda controllata, ma sono totalmente assenti sulla vicenda Metrebus, pur essendo la Regione l'unico soggetto deputato a decidere. Insomma, parla Trenitalia, sussurra il Cotral di Arrigo Giana e di Amalia Colaceci ma Zingaretti e Civita che fanno?".
Che succede se salta il Metrebus?
"Che un pendolare di Rieti per arrivare a Roma deve avere un abbonamento Cotral sino a Fara Sabina, uno con Trenitalia per le ferrovie regionali e se poi vuole muoversi a Roma deve averne un altro. E succede che il Cotral fallisce perché se gli togli gli incassi del Metrebus, gli togli 40 milioni di euro e non saprà più come fare per i biglietti perché non ha un sistema e non ha una rete di vendita. Sarà il caos. E allora il disegno si compirà: tutto a Trenitralia e la morte dell'Atac. Anche se...".
.. Anche se?
"Io l'avevo proposto nel 2011 di fare un biglietto "Roma" e di mollare Trenitalia e Cotral e questo perché la ripartizione dei prpventi delle vendite è sbilanciata perché si regge sui posti messi a disposizione. Cotral sinora ci ha guadagnato e ora Trenitalia si vuol mangiare l'Atac. Così Esposito amico dei ferrovieri si è scatenato tant'è che invoca un commissario che è un dirigente Fs. Chiaro?".
Direi. E ora cosa farete?
"Per ora ho chiesto la convocazione di una commissione regionale Trasporti urgente per far uscire la verità. Poi se salta il Metrebus ci metteremo ad ogni stazione delle ferrovie e del metrò per spiegare ai pendolari come li stanno fregando".