Roma

Utili di Acea per aiutare le famiglie col caro-energia. “Gualtieri ripensaci”

di Linda Meleo

Il Decreto Energia tassa del 10% in più le imprese energetiche. Il Comune di Roma non vuole usare gli utili Acea per i meno abbienti. L'opinione

Le drammatiche immagini della guerra in Ucraina purtroppo continuano a documentarci quanto questo conflitto sia atroce e surreale. Nell’attesa che tutto cessi, non possiamo non fare i conti con quello che sta accadendo nei nostri sistemi economici e, più semplicemente, nella vita di tutti i giorni.

Da qui, l’intervento di breve termine varato pochi giorni fa dall’attuale Governo, il Decreto Energia, che si aggiunge alle azioni degli ultimissimi mesi, e che fornisce una boccata di ossigeno a imprese e famiglie, nell’incertezza di cosa accadrà e di quale sarà lo scenario da qui al prossimo futuro. Un Decreto senz’altro necessario che introduce, per il tramite di una tassazione del 10% degli extra-profitti delle imprese energetiche, una serie di misure, tra le quali ricordiamo la possibilità di rateizzare le bollette per le imprese, il taglio delle accise sui carburanti con una riduzione di 25 centesimi del costo alla pompa per un mese, la riduzione del pedaggio per gli autotrasportatori, o il bonus carburanti.

Le inziative simboliche ma poco efficaci

Anche le singole città si stanno attivando. Accanto alla costituzione di tavoli di lavoro dedicati, ci sono state diverse iniziative del tipo “spegniamo la luce”, che sono senz’altro lodevoli ma che sono naturalmente per lo più simboliche. Anche Roma Capitale si è unita a queste iniziative e pare stia definendo misure che mirano a ridurre i consumi energetiche con schemi da “austerity” del tipo “non accendo per cui risparmio”. Senz’altro misure che nel breve termine costituiscono un segnale di attenzione alla questione e che contribuiscono ad alleggerire i costi per l’energia che tanto pesano sul bilancio di Roma Capitale. Ma da sole non bastano, bisogna chiaramente andare oltre. Senza dimenticare gli impatti che il contesto sta generando nella quotidianità: in attesa che si attuino processi virtuosi di transizione energetica/ecologica, bisogna dare risposte ai problemi dell’oggi con cui si confrontano quotidianamente imprese e famiglie.

Il problema dell’incremento dei prezzi si era già manifestato prima della crisi Ucraina, quando la ripartenza post covid, a causa del disallineamento tra domanda e offerta di materie prime, ha fatto schizzare alle stelle i prezzi di tante materie prime come ferro, alluminio e legname solo per citarne alcuni. Era già chiaro che gli extra costi subiti dalle imprese che avevano acquistato a prezzi più alti i materiali o che avevano accumulato mancati guadagni per aver prodotto e, quindi, venduto di meno, sarebbero arrivati presto al consumatore finale. Questo vale anche per le bollette energetiche che, in effetti, non cominciano a crescere da ora. Le imprese e le famiglie già da qualche mese hanno a che fare con gli incrementi dei costi della bolletta, esplosa poi con la crisi ucraina.

Gli utili di Acea già utilizzati per il Microcredito

Non è un caso che l’ex sindaca di Roma Virginia Raggi, durante la sua campagna elettorale, avendo ben chiaro il problema, aveva deciso di presentare una misura di tutto senso a sostegno delle famiglie più deboli, che avrebbe messo sul campo in caso di rielezione. La sua proposta consisteva nel destinare gli utili distribuiti a Roma Capitale da Acea SpA (di cui Roma è socia per il 51% del capitale sociale) alla creazione di un fondo per sostenere i nuclei familiari meno abbienti che non riuscissero a far fronte al rialzo delle bollette energetiche. Una proposta pratica, operativa, e priva di criticità (degli utili distribuiti e incamerati, Roma può disporne come meglio crede). Tuttavia, questa soluzione fu commentata con scherno da alcuni opinionisti, evidentemente poco abituati a doversi confrontare con i problemi della quotidianità, mentre l’allora candidato e oggi sindaco di Roma Roberto Gualtieri derubricò la cosa a una sparata da “propaganda elettorale” (probabilmente per non averci pensato prima lui).

linda meleo (2) min
 

A distanza di qualche mese, con il gruppo del M5S e con quello della Lista Civica di Virginia Raggi abbiamo voluto presentare quella proposta all’Assemblea Capitolina, attraverso una mozione, ossia un atto che, qualora approvato, formula un indirizzo su come il Sindaco e la Giunta dovrebbero comportarsi rispetto a un certo tema. Abbiamo voluto dare fortemente il nostro contributo, avendo ben chiaro quanto uno strumento del genere potesse aiutare i cittadini di Roma che oggi si trovano in difficoltà. Nel dettaglio, la nostra mozione prevedeva di costituire un fondo di solidarietà e garanzia dal quale attingere da un lato per elargire contributi a fondo perduto a quelle famiglie più in difficoltà nel pagamento delle bollette di gas e luce, e, dall’altro, per garantire le famiglie con necessità di rateizzare le bollette energetiche per un periodo di 6-12 mesi. Durante la precedente consiliatura, abbiamo realizzato un progetto simile destinando gli utili di ACEA (3 milioni di euro) alla costituzione di un fondo per il microcredito, poi implementato, che ha aiutato tante piccole imprese durante e dopo la pandemia a non morire e a ricominciare.

Quella sulle bollette, era una proposta di buon senso, difficilmente non condivisibile. Eppure, la maggioranza del sindaco Gualtieri in Assemblea Capitolina ha deciso di bocciare questa proposta. Una scelta incomprensibile dal sapore politico che però si traduce nell’abbandono di un percorso che di certo avrebbe portato benefici a chi vive le difficoltà di questo momento storico. Un voto che fa riflettere su quello che è stato il programma elettorale del sindaco, fatto di buoni intenti e promesse di non lasciare gli ultimi a distanza, e quella che è la realtà dei fatti, che pare andare in una direzione opposta. Un’occasione persa su cui ci auguriamo che l’attuale Amministrazione voglia cambiare idea. Soprattutto in questo momento, le persone hanno bisogno di sapere che le istituzioni di prossimità gli sono vicine, al di là delle polemiche o delle schermaglie politiche. Staremo a vedere quali misure di sostegno saranno introdotte se questa è stata considerata non valevole di approvazione. Da parte nostra, noi continueremo a formulare proposte per la nostra città.

Linda Meleo, economista e docente universitaria
Presidente Gruppo 5 Stelle Roma Capitale

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