Roma
Vestiremo di blu e alla giapponese. Sfida di Antonio Martino ad Altaroma 2020
La donna samurai nella collezione di Antonio Martino che presenta la sua collezione ad Altaroma 2020
di Tiziana Galli
Sfila ad Altaroma ma punta a Parigi. Dior e Chanel? Non fanno più sognare. Antonio Martino porta sulle passerelle della Capitale la sua collezione Autunno-Inverno 2020/2021 ricca di emozioni, suggestioni e simbologie asiatiche vagheggiando la malia della donna samurai, combattente e affascinante ma conosciuta solamente da pochi.
Martino, le chiedo un parere veloce sulle sfilate di Parigi di questi giorni, soprattutto su quelle più commentate nei social, come Chanel o Dior.
“Non vedo più il sogno. Io a Parigi ho un’unica casa di moda che m’interessa e alla quale punto nel vero senso della parola: Schiaparelli. Chanel è sempre più ripetitiva e Dior, a parte la ricerca dei tessuti, non ha proposto nulla di nuovo”.
Manca poco alla sua sfilata, come si sente?
“Sono molto emozionato, perché è la prima sfilata che faccio con l’ufficialità di Altaroma”.
Lei però ha già calcato le passerelle romane...
“Si, ma sempre in sfilate collettive. Essere l’unico protagonista in una circostanza che ha un certo riscontro mediatico implica una maggiore attenzione a tanti dettagli che diversamente non sarei tenuto a curare. In più c’è il fatto che la mia famiglia non potrà essere presente allo show e questo fa si che il mio impegno sia ancora maggiore perché, anche a distanza, loro possano essere orgogliosi di me”.
Quali sono le suggestioni di questa nuova collezione?
“Questa volta mi sono imbattuto in un mondo molto particolare come quello del Giappone e in particolar modo mi sono ispirato al Rinascimento Giapponese che temporalmente non corrisponde al nostro Rinascimento, ma è un fenomeno recente che risale all’incirca al XIX secolo. Mi hanno colpito le rarissime donne samurai: donne combattenti, ma pur sempre donne e in quanto tali cariche di straordinaria delicatezza. Io ho cercato di miscelare questi due estremi: la corazza della donna guerriero e la sensibilità dell’animo femminile. Ho previsto tre quadri cromatici: uno interamente giocato sul blu, uno sul bianco e uno sul rosa cipria con varie sfumature.
Il blu è il colore del momento.
“Esatto, mi sono innamorato di questa cromatura perché è davvero bella: è intensa ed estremamente luminosa.
Ci vuole raccontare qualche dettaglio della sfilata?
“Bisogna sapere che ogni abito ha un segreto e questo perché mi sono ispirato a una famosa leggenda giapponese legata alla storia di due amanti. Da questa storia d’amore sono nati dei festeggiamenti nazionali che ricorrono ogni 7 luglio e in quell’occasione, in Giappone, tutti gli innamorati attaccano fogliettini con frasi augurali ovunque, soprattutto sugli alberi. Sono un po’ come i nostri ex-voto, e contengono preghiere, pensieri o benedizioni. Ecco nella mia collezione, ogni abito è un desiderio e, all’interno, contiene un’etichetta scritta a mano in giapponese.
E cosa c’è scritto sull’etichetta?
“Una frase di buon auspicio. In più mi piace porre in evidenza il fatto che durante la sfilata le modelle avranno, nell’acconciatura, degli intrecci di filo d’oro con fiori di ciliegio e pesco”.
Perché il filo d’oro?
“Perché è legato alla pratica giapponese del kintsugi, quella che ripara gli oggetti in ceramica evidenziando le crepe con il metallo prezioso. Lo scopo è quello di riscattare le cicatrici del passato dando loro una nuova forma di bellezza e una nuova possibilità di futuro”.