Roma
Zingaretti, in Regione volano le spese legali. Ora anche debiti fuori bilancio
Il Consiglio regionale del Lazio chiamato a votare la delibera Zingaretti sui debiti fuori bilancio dell'Avvocatura. Per ora è congelata
di Fabio Carosi
Le spese per gli avvocati di Nicola Zingaretti presidente della Regione Lazio non finiscono mai. Oltre ai 5 mln di euro pagati a legali esterni di fiducia che si aggiungono a quelle per i 45 dipendenti dell'Avvocatura Regionale, ora spunta anche un debito fuori bilancio. Ovviamente per spese legali aggiuntive.
La scoperta viene dalla Commissione Bilancio regionale riunita la scorsa settimana per esaminare la proposta di legge n. 162 adottata dalla Giunta Regionale lo scorso 4 giugno e che quindi è solo in attesa del “giro” in Consiglio Regionale per la sua quasi automatica approvazione. Nell'elenco dei 350 mila euro che la Regione non è riuscita a prevedere come “spesa corrente” ci sono 65 mila euro destinati all'Avvocatura regionale “in assenza di un preventivo di spesa, risultanti alla data del 31 dicembre 2018”. Insomma, una scoperta di un debito dell'ultim'ora che si aggiunge a quanto già messo in bilancio e che testimonia come l'uso degli avvocati consulenti non sia una necessitò urgente ma un automatismo.
Così in Commissione l'assessore al Bilancio Alessandra Sartore è stata costretta a ritirare il provvedimento per l'opposizione del capogruppo di Forza Italia, Antonello Aurigemma, il quale ha chiesto e ottenuto che l'articolo pubblicato da affaritaliani.it il 26 giugno fosse messo agli atti insieme alle tabelle che sintetizzano i pagamenti effettuato dalla Regione ai consulenti esterni con la richiesta di chiarimenti urgenti soprattutto sull'assenza di un albo dei legali consulenti della Regione a cui far ricorso in caso di necessità e che così consente alla Regione di scegliere senza alcun discrimine il professionista da ingaggiare.
A fronte dei 45 dipendenti, l'allegato alla proposta di legge spiega che la posta inserita nel debito fuori bilancio dell'Avvocatura “è dovuta principalmente alla carenza di legali regionali con specifiche professionalità in campo penale” e “alla carenza di legali abilitati al patrocinio dinnanzi alle giurisdizioni superiori, nonché a motivi logistici/organizzativi connessi alla pendenza di controversie in fori diversi da quello romano”.
Come dire: i legali dipendenti della Regione Lazio non sono poi così adatti a seguire il contenzioso e la struttura di Rodolfo Murra, già a capo dell'Avvocatura Comunale con Ignazio Marino sindaco e poi liquidato dalla Raggi ma prima ancora Direttore dell'Ufficio Condono Edilizio comunale e già a capo dell'Ufficio Legale di Acea, fa acqua da tutte le parti. Molto meglio rivolgersi a un piccolo esercito di espertissimi consulenti.
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