Fisco e Dintorni
Accertamenti fiscali senza contraddittorio: nulli solo in Europa
Con ordinanza n.14319 del 25 maggio scorso, la Cassazione ribadisce la nullità degli accertamenti “a tavolino” (ossia quelli basati su documenti chiesti al contribuente e senza confronto col Fisco) ma solo per l’IVA mentre risultano pienamente legittimi per le imposte nazionali (come l’Irpef o l’Irap). Partite Iva Nazionali denuncia in Parlamento: “Situazione paradossale”.
A seguito dell’ennesima pronuncia della Suprema Corte che non riconosce il diritto dei contribuenti al confronto preventivo col Fisco (causa portata avanti in Cassazione dai legali di Partite Iva Nazionali, gli Avv.ti Matteo Sances e Sergio Patrone) è intervenuto il Presidente di PIN, Antonio Sorrento, il quale dichiara “I contribuenti si trovano in una situazione a dir poco paradossale.
Nonostante lo Statuto dei Diritti del Contribuente (legge n.212/2000) preveda ormai da anni la necessità di cooperazione e buona fede tra Fisco e contribuenti, ci troviamo di fronte a un’Amministrazione che emette accertamenti a tavolino senza neanche confrontarsi con i cittadini. Ma non basta!!! I Giudici della Cassazione nell’Ordinanza n.14319/21 (liberamente visibile su www.partiteivanazionali.it/RASSEGNA_STAMPA.html ) ribadiscono che tale comportamento comporta l’annullamento dell’accertamento solamente in caso di contestazioni Iva mentre risulta legittimo per le imposte nazionali. Riteniamo che tutto ciò non sia normale e per questo abbiamo proposto in Parlamento la petizione n. 867 del 6 luglio scorso intitolata <Disposizioni urgenti a tutela dei contribuenti in materia di accertamenti fiscali cd. a tavolino> (visibile sul sito del Senato http://www.senato.it/leg/18/BGT/Schede/docnonleg/42781.htm ). Tale attività si va ad aggiungere alle proposte di modifica del Redditometro formulate insieme a Movimento Consumatori nelle settimane scorse e per le quali attendiamo la convocazione in questi giorni in Senato”.
Interviene sul punto anche l’Avv. Sances, il quale fa presente che “Da tempo cerchiamo di promuovere con le istituzioni un rapporto diverso tra cittadini e Fisco, basato su maggior dialogo e collaborazione; ecco perché anche dalla Suprema Corte di Cassazione ci saremmo aspettati uno slancio in tal senso… Indubbiamente questa ordinanza non va in questa direzione ma andiamo comunque avanti”.
Ringraziamo dunque i professionisti di Partite Iva Nazionali per il loro costante impegno a tutela delle imprese.