Pillole d'Europa

di Cinzia Boschiero

I blog riportano opinioni degli autori e non necessariamente notizie, in ossequio al pluralismo che caratterizza la nostra Testata.
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Pillole d'Europa
AIUTI E PROGETTI SU MARE, MICROPLASTICHE, TRASPORTI, EMISSIONI IN AGRICOLTURA
progetto Trapmic contro le microplastiche premiato da Commissione europea e Genius

PER STARE MEGLIO COME CITTADINI  EUROPEI  E  CONOSCERE DIRITTI E TUTTE LE OPPORTUNITA' UTILI 

In questa rubrica notizie flash sulle normative europee e internazionali, notizie internazionali ed europee utili e pratiche per la vita di tutti i giorni. E’ attivo  un servizio di “A domanda, risposta” su bandi, agevolazioni, finanziamenti europei , borse di studio e di ricerca nazionali, regionali e locali per i lettori di Affaritaliani. Per richieste di informazioni sui bandi scrivete a cinziaboschiero@gmail.com – oppure alla  e-mail: dialogoconleuropa@gmail.com

Domanda: si parla tanto di microplastiche e inquinamento, ma ci sono progetti concreti europei per contrastare tali problematiche? Antonio Sirelo

Risposta: sì. Ogni anno gli europei generano 26 milioni di tonnellate di rifiuti di plastica, ma meno del trenta per cento viene raccolto per essere riciclato. Le microplastiche sono particelle molto piccole di materiale plastico che misurano generalmente meno di 5 millimetri. Sono crescenti le quantità di microplastiche ritrovate in mare, nel cibo e nelle bevande. La strategia adottata dall'Unione Europea  comprende anche le plastiche monouso. Già a dicembre 2018 i legislatori europei, Parlamento europeo e Consiglio, avevano approvato il divieto dell'uso di alcuni prodottti in plastica monouso, come posate, piatti e bastoncini per palloncini e l'obbligo per i produttori degli imballaggi di plastica di contribuire ai costi di raccolta dei rifiuti per tali prodotti. Le norme relative alla riduzione dei sacchetti di plastica più comuni e più inquinanti erano state approvate dal Parlamento nel 2015. Ci sono diversi progetti di ricerca per cercare di ridurre le microplastiche. Inoltre c’è il progetto “TRAPMIC: nano-trappola per salvare le acque dalle microplastiche” realizzato da tre studenti  Maddalena Ghiselli (2006), Erik Caimi (2007), Matteo Valenti (2005) dell’ ITI Omar di Novara che è stato premiato dalla Commissione europea e dalla FAST – Federazione delle associazioni scientifiche e tecniche che li ha portati anche di recente alla manifestazione Genius Olympiad” al RIT (Rochester Institute of Technology), Rochester (NY–Usa) in cui hanno vinto la medaglia di bronzo. Il loro progetto si concentra sull’abbattimento delle microplastiche derivanti dalle lavatrici domestiche attraverso l’u¬tilizzo di nanoparticelle magnetiche create con diversi processi green a basso costo e a ridotto impatto ambientale. Il recupero delle microplastiche gli studenti la fanno attraverso un filtro tecnologico innovativo che hanno ideato da applicare sullo scarico delle lavatrici. La prossima scadenza per partecipare presso la FAST al concorso europeo “I giovani e le scienze 2024” è il 2 febbraio 2024. Tra i progetti europei contro le microplastiche si menziona ad esempio il progetto NET4mPLASTIC che ha una durata di trenta mesi ed è co-finanziato per 2.106.844 euro dal Fondo Europeo Interreg Italia-Croazia. NET4mPLASTIC, coordinato dall’Università di Ferrara, aggrega importanti competenze trasversali ed internazionali che fanno capo ad enti e istituzioni italiane (Università di Ferrara e Trieste, Regione Marche, Istituto di Sanità Pubblica Veterinaria di Abruzzo e Molise) e croate (Istituto Didattico per la Sanità Pubblica, Istituzione Pubblica per il Coordinamento e Sviluppo del Distretto di Spalato Dalmazia, Università di Spalato) oltre a due aziende private (Hydra Solutions e Prosoft).

Domanda: ci sono dei progetti europei sul mare? Erminia Spadaro

Risposta: sì. Dalla Commissione europea da diversi anni vengono cofinanziate  idee innovative per garantire la protezione e la conservazione di mari, oceani e delle loro coste, attività umane sostenibili, utili a ridurre la pressione delle attività umane sull'ambiente marino; progetti per ridurre il rumore subacqueo, per la gestione di rifiuti marini e/o contaminanti, iniziative contro la perturbazione e il danneggiamento dei fondali marini, attività di esame e riduzione degli impatti dello sfruttamento e dell'esplorazione delle profondità marine, progetti contro la pesca eccessiva e/o catture accessorie accidentali. Ad esempio la nostra conoscenza sui dati sul rumore subacqueo è scarsa o molto frammentata. A tal fine Arpa FVG già a partire dal 2012 ha avviato attività di monitoraggio del clima acustico subacqueo nelle acque regionali e nel 2019 ha aderito al progetto Interreg Soundscape. I fondi stanziati dal progetto Soundscape hanno permesso di installare ed attivare per la prima volta in Adriatico, da Trieste ad Ancona, una rete di 9 sonde acustiche automatiche per la registrazione h24, 7 giorni su 7, del clima acustico subacqueo. Una di queste sonde è stata posizionata da Arpa FVG nel punto più profondo del Golfo di Trieste in prossimità della meda oceanografica Paloma, a 25 m di profondità. I monitoraggi sono iniziati nel febbraio 2020 e continuano ancora oggi. Forse i miliardari con sete di conoscenza degli abissi potrebbero investire in progetti di ricerca invece di rischiare la vita senza valutare prima bene i rischi.
 

Domanda: lavoro nel settore dei trasporti che sta soffrendo molto anche a causa della guerra in Ucraina, cosa sta facendo l’Unione europea per il nostro settore? Mario Terasci

Risposta: la Commissione europea ha stanziato diversi fondi per il settore trasporti e di recente ha selezionato 107 progetti nel settore delle infrastrutture di trasporto con oltre sei miliardi di euro di sovvenzioni elargite tramite il cosiddetto “meccanismo per collegare l'Europa (MCE)”, lo strumento dell'Unione Europea per gli investimenti strategici nelle infrastrutture di trasporto. Oltre l’ottanta per cento dei finanziamenti sosterrà progetti che realizzino una rete più efficiente, più verde e più intelligente di ferrovie, vie navigabili interne e rotte marittime lungo la rete transeuropea dei trasporti (TEN-T). I progetti rafforzeranno inoltre i corridoi di solidarietà Unione Europea-Ucraina, istituiti per agevolare le esportazioni e le importazioni dell'Ucraina. Nell'ambito del programma MCE Trasporti per il periodo 2021-2027, sono disponibili 25.8 miliardi di euro per sovvenzioni per cofinanziare progetti TEN-T negli Stati membri dell'Unione Europea. Dal 2 014 l'MCE ha sostenuto quasi 1.300 progetti per un totale di 29.4 miliardi di euro nel settore dei trasporti. Attualmente sono aperti dei bandi per la mobilità con scadenza  al 21 settembre 2023 e degli inviti a presentare proposte nell'ambito dello strumento per le infrastrutture per i combustibili alternativi fino al 7 novembre 2023. I prossimi inviti a presentare proposte nell'ambito del CEF Trasporti saranno pubblicati verso la fine di settembre 2023.

Domanda: nel settore digitale in cui lavoro è necessaria una moderazione dei contenuti, qualcuno se ne sta occupando di questo tema a livello europeo? Mara Saleci

Risposta: sì. E’ pure aperta una consultazione pubblica avviata dalla Commissione europea sul regolamento sui servizi digitali per una banca dati trasparente sulle decisioni di moderazione dei contenuti. L’articolo 24, paragrafo 5, del regolamento sui servizi digitali impone alla Commissione europea di istituire e mantenere una banca dati relativa alle dichiarazioni delle piattaforme online sui motivi dell’eliminazione di informazioni e di altre decisioni di moderazione dei contenuti. Una volta istituita la banca dati, le piattaforme saranno invitate a inviare le dichiarazioni nel più breve tempo possibile dopo aver preso una decisione, consentendo così aggiornamenti quasi in tempo reale. Il contenuto sarà pubblico e fornirà informazioni sulla lotta contro i contenuti illegali online. Lo scopo della consultazione è di raccogliere informazioni sulle modalità di attuazione di tale prescrizione. Si tratta in particolare di definire le informazioni da raccogliere e le modalità di trasmissione delle dichiarazioni e di accesso alla banca dati. La consultazione consiste in una serie di domande e in un codice software che crea una versione preliminare della banca dati. La Commissione europea invita i fornitori di piattaforme online, le organizzazioni della società civile, i ricercatori e altri soggetti a fornire il loro contributo entro il 17 luglio.

Domanda: ci sono dei dati sulle emissioni inquinanti nel settore agroindustriale? Carla Cureddu

Risposta: sì. Ci sono vari progetti di monitoraggio e di ricerca. Una direttiva europea fissa dei tetti di emissione per alcuni inquinanti atmosferici, tra cui ammoniaca e PM, per la tutela dell’ambiente e della salute umana contro gli effetti nocivi di queste sostanze. La direttiva fissa degli obiettivi di riduzione al 2020 e al 2030,che per l’ammoniaca sono -5% e -16% e per il PM2.5 sono -10% e -40% rispetto al 2005. I fondi europei della PAC, attraverso i pagamenti diretti e i Programmi di Sviluppo Rurale (PSR) delle regioni, rappresenta un importante strumento di sostegno per una produzioneagricola a basse emissioni. Inoltre menziono alcuni progetti europei e internazionali. Tramite modelli di statistica e di machine learning, il progetto Agrimonia (Agriculture Impact on Italian Air), che coinvolge l’Università di Bergamo, la Leibniz University Hannover, Università degli Studi Milano-Bicocca e Università degli Studi di Torino, ha approfondito la relazione tra concentrazioni di polveri sottili (PM2.5) ed emissioni di ammoniaca, tenendo in considerazione l'effetto della meteorologia e delle caratteristiche del territorio. E’ stato usato un dataset Agrimonia con informazioni giornaliere di circa cinquanta variabili relative a inquinanti atmosferici (concentrazioni ed emissioni), meteorologia, numerosità dei capi di bestiame e struttura del territorio. C’è il progetto INHALE (Impact on humaN Health of Agriculture and Livestock Emissions) con Università Bocconi, Centro Euro‐Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici (CMCC), Legambiente Lombardia, relativo allo studio di quanto le emissioni derivanti dall’agricoltura concorrano ad elevate concentrazioni di particolato e, di conseguenza, possano determinare un connesso aumento di rischio sanitario per la popolazione in Lombardia. Dalla ricerca emerge la necessità, per le politiche di riduzione dell’inquinamento, di non ignorare le emissioni derivanti da fonti agro-zootecniche (ammoniaca), agendo allo stesso tempo sul fronte degli inquinanti da traffico (NOx).

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