Pillole d'Europa

FONDI PER PARITA’, TURISMO, MACHINE LEARNING, HERA INCUBATOR, SINDACATI

Boschiero Cinzia

PER STARE MEGLIO COME CITTADINI  EUROPEI  E  CONOSCERE DIRITTI E TUTTE LE OPPORTUNITA' UTILI 

In questa rubrica notizie flash sulle normative europee e internazionali, notizie internazionali ed europee utili e pratiche per la vita di tutti i giorni. E’ attivo  un servizio di “A domanda, risposta” su bandi, agevolazioni, finanziamenti europei , borse di studio e di ricerca nazionali, regionali e locali per i lettori di Affaritaliani. Per richieste di informazioni sui bandi scrivete a cinziaboschiero@gmail.com – oppure alla  e-mail: dialogoconleuropa@gmail.com

Domanda:  per la parità di genere si parla di certificazione, io sono un imprenditore lombardo e desidero sapere se sarà l’ennesimo problema burocratico sulle nostre spalle o come sarà? Ludovico Guspidi

Risposta: proprio di recente si è tenuto un convegno presso Regione Lombardia sul tema “La parità di genere, motore di sviluppo economico : il valore della certificazione”. Ad un anno dall’uscita delle linee guida UNI 125 da seguire per l’ottenimento della certificazione di genere, le Consigliere di parità insieme a Soroptimist International hanno voluto fare il punto e discutere su luci e ombre emerse. Nell’incontro è stato anche illustrato un bando di Regione Lombardia che è l’unica Regione ad aver messo a disposizione 10 milioni di euro per sostenere le imprese per i costi della certificazione. Si tratta più di una opportunità visto che, oltre ai fondi, i dati evidenziano che le imprese con più donne, hanno dei miglioramenti di performance e di mercato. La Commissione europea cofinanzia da tempo progetti e ricerche per la promozione della parità di genere , c’è l’EU Gender Equality Competence Facility, il premio europeo “Gender Equality Champions” e il continuo monitoraggio dello stato dell’uguaglianza di genere in tutti i settori. Ad esempio per i progetti di ricerca Horizon Europe  il possesso di un Piano per l’uguaglianza di genere è un criterio di ammissibilità obbligatorio per tutte le università, le organizzazioni di ricerca e gli enti pubblici degli Stati membri e degli Stati associati che presentino domanda un cofinanziamento a progetti di ricerca. Nel recente Global Gender Gap Report 2023 risulta che l’Italia nell’ultimo anno ha perso ben 16 posizioni nella classifica stilata dal World Economic Forum, scendendo dal 63esimo al 79esimo posto su 146 Stati. Il “Sistema di certificazione della parità di genere” è un intervento del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) a titolarità del Dipartimento per le pari opportunità della Presidenza del Consiglio dei ministri, volto ad accompagnare ed incentivare le imprese ad adottare policy adeguate a ridurre il divario di genere. L’introduzione di questo nuovo Sistema di certificazione nel nostro Paese è agevolata con contributi per le piccole e medie imprese e microimprese a valere sui finanziamenti Next Generation EU del PNRR, destinati sia ai servizi di assistenza tecnica e di accompagnamento alla certificazione, sia alla copertura dei costi della certificazione.

Domanda: ci sono fondi europei per progetti sul turismo ecosostenibile? Valentino Grandi

Risposta: sì. Le segnalo ad esempio un bando aperto del consorzio Star Growth che cofinanzia strumenti e attività sostenibili per la crescita di novanta piccole e medie imprese del turismo rurale e dell’ecoturismo in Grecia, Cipro, Bulgaria, Slovenia, Romania e Italia nello sviluppo delle loro competenze e capacità nel settore del turismo sostenibile. Possono presentare domanda gestori di alberghi e alloggi per vacanze ed altre tipologie di soggiorni di breve durata; proprietari di aree di campeggio, parcheggi per veicoli ricreativi e parcheggi per roulotte. Il bando ha un importo di  675mila euro. Inoltre la Commissione europea ha varato un’azione preparatoria sul turismo collegata al programma per il mercato unico e Horizon europe  il cui obiettivo è di promuovere la creazione e il funzionamento di un centro di competenza (hub di conoscenza)  per una migliore gestione delle destinazioni turistiche per la condivisione di informazioni, meccanismi di supporto per il percorso di transizione energetica e digitale nel turismo. C’è anche il progetto europeo IKAT per le pmi del settore turistico, marittimo e costiero nel Mar Mediterraneo. L'obiettivo principale di IKAT è contribuire al raggiungimento della Strategia europea per una maggiore crescita e occupazione nel turismo costiero e marittimo. 

Domanda: siamo una piccola impresa molto innovativa e abbiamo una soluzione brevettata che fa risparmiare energia, ci sono fondi europei per noi? Licia Fachero

Risposta: sì, ad esempio sino al 31 luglio 2023 è aperto un bando per gli Innovation Grants del progetto Ingenious europeo, e potranno essere cofinanziati progetti innovativi presentati da pmi che operino nelle industrie a uso intensivo di energia (EII). Le piccole e medie aziende  partecipanti devono essere attive nei settori delle EEI quali metalmeccanica, chimica, costruzioni, tecnologie nano e plasma o materie prime, mentre le fornitrici di soluzioni devono operare negli ambiti del digitale, delle risorse energetiche, dell’economia circolare o della manifattura avanzata. Le imprese dovranno riunirsi in consorzi di due o tre piccole e medie aziende, delle quali almeno una nel ruolo di fornitore di soluzioni e almeno una quale detentore della sfida. Il budget del bando è pari a  1.050.000 euro  e potranno essere erogati massimo 60mila euro ad ogni piccola e media impresa e massimo 180mila euro per  singolo progetto approvato; si tratta di importi forfettari.

Domanda: lavoro nel settore del patrimonio artistico e vorrei sapere cosa si sta facendo a livello europeo per il machine learning e l’Intelligenza artificiale soprattutto nel nostro settore, grazie Giuseppina Ravallo

Risposta: Grazie all’adozione di tecniche di intelligenza artificiale è possibile mettere in atto varie forme di tutela del patrimonio storico e artistico. Tre progetti europei adottano tecniche di artificial intelligence per finalità diverse per identificare siti archeologici nascosti, ricomporre capolavori artistici frammentati, fare apprendere all’AI il contesto storico dei dipinti per la loro identificazione e archiviazione. Tali progetti di ricerca vedono l’impiego di machine learning, deep learning, Natural Language Processing o computer vision, combinando le varie tecniche AI con soluzioni tecnologiche diverse: robot, scanner 3D, Lidar e anche la potenza di calcolo di un supercomputer.  Si tratta del progetto europeo RePAIR, finanziato dall’UE con  3,5 milioni di euro, che intende mettere in campo nuovi sistemi robotici per lavorare al processo di ricostruzione di opere d’arte frantumate; il  progetto pilota Cultural Landscapes Scanner, che intende impiegare tecniche di intelligenza artificiale per scoprire nuove aree archeologiche; il progetto “Saint George on a Bike” per tutelare l’arte attraverso l’archiviazione digitale, addestrare i sistemi AI ad apprendere il contesto storico dei dipinti per individuare gli oggetti che appaiono e creare un sistema più accurato per l’analisi dei dipinti. Vi sono diversi fondi e progetti europei inerenti il machine learning e l’intelligenza artificiale; inoltre la Commissione europea ha proposto tre iniziative giuridiche interconnesse che contribuiranno a creare un'Intelligenza Artificiale affidabile e che comprendono un quadro giuridico europeo per l'IA per affrontare i diritti fondamentali e i rischi per la sicurezza specifici dei sistemi di IA; un quadro di responsabilità civile - adeguare le norme in materia di responsabilità all'era digitale e all'intelligenza artificiale; una revisione della legislazione settoriale sulla sicurezza (es. Regolamento macchine, Direttiva sulla sicurezza generale dei prodotti). Il 14 giugno il Parlamento europeo ha adottato la sua posizione negoziale sulla legge sull'intelligenza artificiale (AI) con 499 voti a favore, 28 contrari e 93 astensioni in vista dei colloqui con gli Stati membri dell'Unione Europea sulla forma finale della legge. Le norme garantirebbero che l'IA sviluppata e utilizzata in Europa sia pienamente in linea con i diritti e i valori dell'UE, tra cui il controllo umano, la sicurezza, la privacy, la trasparenza, la non discriminazione e il benessere sociale e ambientale. Gli eurodeputati hanno assicurato che la classificazione delle applicazioni ad alto rischio includerà i sistemi di intelligenza artificiale che arrechino danni significativi alla salute, alla sicurezza, ai diritti fondamentali o all'ambiente delle persone. I sistemi di intelligenza artificiale utilizzati per influenzare gli elettori e l'esito delle elezioni e i sistemi di raccomandazione delle piattaforme di social media (con oltre 45 milioni di utenti) sono stati aggiunti all'elenco ad alto rischio. Inoltre ci sarà il divieto totale dell'Intelligenza Artificiale (AI) per la sorveglianza biometrica, il riconoscimento delle emozioni, la polizia predittiva; e i sistemi di intelligenza artificiale generativa come ChatGPT dovranno rivelare che il contenuto è stato generato dall'intelligenza artificiale per rendere consapevoli gli utenti in merito. Abbiamo chiesto ad un ricercatore tra i più esperti, docente anche in università, dott. Andrea Basciu, che ci ha detto:” Con il machine learning e più in generale con l'intelligenza artificiale, che è un termine più ampio che include al suo interno anche il machine learning, è facile creare immagini, testi, video, etc., dall'apparenza del tutto realistica ma totalmente falsi. In pochi minuti si potrebbe creare un sito web con tante pagine ricche di contenuto ma completamente false o usare le immagini di una persona (come fotografie o video presenti sul web) e la sua voce (sempre presa dal web) per fare un video fasullo in cui questa persona dice, in modo del tutto credibile, cose che non ha mai detto; oppure con il machine learning è facile costruire immagini ‘artistiche’, che in realtà non hanno però alcuna creatività umana ma sono solo il frutto di un algoritmo allenato a costruire immagini secondo certi criteri. Inoltre, al momento, dato che si tratta di una tecnologia emergente, non è ancora regolamentata in alcun modo. Quindi, in questa situazione, certe condotte scorrette che si potrebbero tenere utilizzando questi mezzi potrebbero non rientrare in alcun illecito secondo il nostro ordinamento. Anche il garante della privacy ha sottolineato che questioni come il trattamento dei dati personali degli utenti è spesso gestito molto male dalle compagnie che producono e gestiscono queste tecnologie. I timori per la creazione di una macchina davvero senziente non hanno, per ora, alcun fondamento reale. Al momento tecnologie in grado di ‘comprendere’ (come lo intendiamo noi, ad esempio il rapporto di causa ed effetto tra due fenomeni) e quindi di essere intelligenti non esistono nemmeno allo stato embrionale, ed anche se esistessero, non è detto che l'intelligenza di una macchina sarebbe ostile all'uomo. Con la tecnologia attuale, il machine learning rappresenta solo una tecnica che può rivelarsi estremamente utile per migliorare la vita dell'uomo ma nel concreto abbastanza innocua. Può risultare pericolosa se i dati degli utenti sono mal gestiti o perché è estremamente facile usarla per creare ‘fake news’ convincenti, però in questi ambiti il problema è l'uomo, non la tecnologia. Quindi, per fare un triste parallelismo, non siamo in presenza di una nuova ‘bomba atomica’ (davvero capace di mettere in pericolo la vita su questo pianeta). Per cui pensare ad una ‘pausa’ di questa tecnologia, come dice Andrew Ng, considerato uno dei massimi esperti mondiali di IA, è di fatto infattibile e anche abbastanza inutile. Questo perché l'unico vero modo per attuarla sarebbe che la imponesse il governo (rappresentando un grave precedente in cui la politica sceglie di bloccare lo sviluppo di una tecnologia che nemmeno, probabilmente, comprende). Ed inoltre, questo dovrebbe avvenire in tutto il mondo, dato che, in caso contrario, sarebbe solo un modo per svantaggiare qualche stato (costretto a fermare l'avanzamento) mentre favorirebbe chi può continuare a svilupparla. E senza una vera imposizione per legge, si tratterebbe verosimilmente di una pausa finta, in cui tutti direbbero di essere in pausa ma nel concreto starebbero cercando di sviluppare nuova tecnologia da mostrare dopo la pausa (con interessanti risvolti economici). Il vero problema riguarda la regolamentazione (incluso il trattamento dei dati), non la tecnologia in sé, che anzi, sta già portando enormi vantaggi all'essere umano. Una nota dolente, in un certo senso, è che comunque questa rivoluzione cambierà il paradigma lavorativo mondiale, togliendo mercato a certe professioni e favorendone altre, come sempre capita per queste rivoluzioni. E’ arrivata l'era di una tecnologia estremamente utile, che ha già cambiato in meglio tanti aspetti della società in cui viviamo. Comprenderne le potenzialità è cruciale, così come agire normativamente per limitare eventuali usi malevoli, come la creazione e diffusione di notizie false. Chiaramente l'IA non conosce i principi etici, dato che, se ci riferiamo ad esempio a ChatGTP, dobbiamo avere in mente che non capisce cosa stia dicendo.  Quindi l'errore è prendere ciò che dice come se vi fosse stato un ragionamento dietro, con tanto di valutazione etica da parte di chi lo dice. E’ quindi, a mio parere, aperto più un problema di utilizzo e di una necessità di normative adeguate, piuttosto che un problema di tecnologia”.

Domanda: ci sono progetti europei con i sindacati? Oriana Pontremoli

Risposta: sì. Ci sono fondi e progetti europei per i sindacati e con i sindacati, ad esempio c’è il progetto E.A.T.S. – Empowering Agri-food chains through social dialogue, co-finanziato dalla Commissione Europea e coordinato da FAI-CISL. Il progetto verte sul tema del dialogo sociale nel settore agro-alimentare, vede la partecipazione di organizzazioni datoriali e sindacali attive in Italia, Francia, Spagna, Bulgaria, Grecia e Macedonia del Nord e partner di ricerca quali CNR, Fondazione ADAPT e Fondazione FAI-CISL. Prevede una ricerca e diversi workshop per sindacalisti e rappresentanti di associazioni datoriali negli Stati interessati utili, si pensa, per  identificare pratiche per una gestione condivisa delle sfide che caratterizzano il mondo del lavoro, alla luce delle profonde trasformazioni in atto. Ci sono fondi del programma comunitario EASI ad esempio per progetti contro il lavoro sommerso in cui possono i sindacati  collaborino per la Piattaforma europea per il contrasto al lavoro sommerso; per sviluppare iniziative innovative che contribuiscano a migliorare l’attuazione, l’applicazione e la conoscenza della normativa europea e nazionale in materia di lavoro sommerso. 

Domanda: non si parla più di covid, ma non è sparito, a livello europeo cosa si sta facendo? Carla Sacchi

Risposta:  L’Unione Europea sta predisponendo “HERA Incubator“, un piano europeo di preparazione alla difesa biologica contro le varianti di covid-19 che riunisce ricercatori, aziende di biotecnologie, produttori, autorità di regolamentazione e autorità pubbliche per monitorare le varianti, scambiare dati e collaborare all’adattamento dei vaccini.  Le azioni sono varie dalla individuazione, analisi e adattamento alle varianti del virus; alla accelerazione della procedura di approvazione regolamentare dei vaccini, con orientamenti sugli obblighi in materia di dati e agevolazione della certificazione dei siti produttivi, nuovi o riconvertiti; al sostegno per la produzione rapida e di massa di vaccini per covid-19 adattati o nuovi.

Domanda: ci sono fondi per progetti di blockchain nelle pmi di cui in Italia si parla poco? Nerina Casu

Risposta: sì, ad esempio ci sono quattro bandi aperti dell’AIBC Euroclusters per favorire l’implementazione di tecnologie di Intelligenza Artificiale e Blockchain nelle piccole e medie imprese in diversi settori da quello manifatturiero, alla mobilità, alla logistica, all’energia. La scadenza è il 5 settembre.