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Welfare salute e comunicazione
Emozioni e malattia. Possibile relazione?

Già dal lontano1882 troviamo i primi accenni relativi alla sinergia tra  psiconeuroimmunologia e patologie gravi, essi risalgono alla constatazione da parte del Dr. Nunn, un medico inglese, che in “Cancer of the breast” descrisse l’improvviso peggioramento di una patologia tumorale, possiamo dire la forma più grave di una patologia, ai danni di una donna in seguito al decesso del marito.

Troviamo, successivamente e dopo molti anni, una ricerca compiuta dallo psicologo sociale Giovanni Cozzolino, proveniente dall’Università  Federico II di Napoli, che pose in essere una serie di indagini conoscitive sulle “determinanti psicosociali del Cancro” nel 1984/5. Ancora oggi i mondo scientifico si interroga sullo strano “rapporto psiche/corpo, sulle relazioni che esistono tra l’energia della mente, e tutto ciò che contiene, ed il nostro organismo. Ma chi cerca le risposte a tutto questo sono soprattutto i pazienti stessi. Il fatto che le patologie gravi, come lo è di fatto anche il cancro, siano patologie che racchiudono in sé molteplici tipizzazioni e, più di tutto, molteplici e apparentemente  “inspiegabili” cause, portano tutti i ricercatori ed i molti pazienti a ricercarne l’origine, ed a porsi domande. 

L’esperienza clinica al riguardo di ciò è ricca di molteplici casi in cui le diverse patologie talvolta mostrino un inaspettato ed improvviso arresto della sua diffusione, oppure accada che venga riscontrato una diversificazione del proprio comportamento. La medicina stessa, alla luce di tanti e diversi casi, ha dato vita ad una nuova branca, la “psiconeuroimmunomodulazione”.

Alcuni ricercatori e professionisti quali Sabrina Ulivi e Giovanni Cozzolino , hanno ripreso, negli ultimi anni, le attività di ricerca sul campo, ed hanno proposto attraverso il loro libro “Le frequenze di Dio”, che ha avuto grande successo, una ipotesi psichica relativa alla interazione tra energie, emozioni e malattia. Possiamo pensare quindi, come si può ascoltare dalle loro interviste che troviamo sul canale youtube, anche all’ipotesi di una regressione o arresto delle patologie, prodotta dagli effetti biologici derivanti da una attivazione emozionale decisamente intensa, accompagnata da un riorientamento pressoché totale nella visione della propria esistenza tramite il nuovo approccio della Psiconeuroimmunomodulazione.

Ikemi e Nakaragwa (1996), in un loro studio, definiscono “narrow escape from death” un processo caratterizzato da assenza di reazioni depressive o angoscia, presa di coscienza della modificazione drammatica della prospettiva esistenziale, reazione di attivazione positiva nei confronti della stessa, cambiamenti favorevoli dell’ambiente umano e visione di tipo orientale dell’esistenza. Tale processo porterebbe, secondo gli autori, all’attivazione di potenziali innati e “ autoriparativi“ della vita, che consentono così la fuga dalla morte.

Gli studi di riferimento riguardo l’ipotesi dell’insorgenza di stati patologici sono molteplici, sicuramente l’argomento è molto affascinante, ma esiste il rischio concreto di illudere facilmente il lettore non esperto, o peggio ancora, il malato speranzoso di guarigioni improvvise. Nessuno afferma che vi possano essere panacee improvvisate per gli stati di malattia, diciamo solo che esiste di fatto oggi, una finestra di maggiore consapevolezza che si basa su di un nuovo approccio che, se ben compreso, “può” offrire la possibilità di una inversione di tendenza.

Attraverso studi recenti, inoltre, si evidenzia come la depressione sia una componente ” peggiorativa ” della malattia, oltre che una malattia in sé, ma soprattutto  che, in ambito psiconeuroimmunologico, il fenomeno di “regressione” spontanea di una patologia, si riferisce solamente ad un arresto di peggioramento che, ovviamente, non è guarigione fino a che il malato non cambia la sua visione della vita e si pone, rispetto ad essa, nella condizione corretta.

La Psiconeuroimmunomodulazione apre sicuramente le porte ad un nuovo modello, “attraverso un approccio diverso legato dalla certezza della correlazione tra Mente Corpo e Cervello” come dice la D.ssa Sabrina Ulivi, coautrice del libro, ”un concetto basato sull’epigenetica, sull’energia metabolica che tutto plasma e modella e sopratutto interagisce con l’universo e noi stessi, comunicando attraverso “segnali di campo” notizie, quindi, dati trasmessi a livello di cellule e sistema immunitario, come fosse un telefono senza fili”. Quindi si può pensare di incidere su quelle “energie cattive”, che talvolta ci portano anche ad ammalarsi gravemente ? ” Certamente si” risponde il Dr. Cozzolino durante l’intervista dopo l’uscita del libro, e aggiunge : ” Non si dice abitualmente di essersi ammalati perchè stanchi e con le difese basse? Quindi possiamo sicuramente dimostrare che cambiando il proprio pensiero, il proprio approccio alla vita e soprattutto conoscendo( perchè questo è importante!)  l’interazione tra -emozioni e corpo- si può comprendere come tutti quanti siamo effettivamente padroni di noi stessi”.

Tentare di non ammalarsi, quindi è possibile? ” Si, è possibile!” Ribadisce la Ulivi, ” E’ possibile impegnarsi in un processo preventivo facendo ovviamente un determinato percorso interiore ed esteriore, cambiando stile di vita, e soprattutto affidandosi a persone preparate, formate ed esperte in tal senso. E da parte nostra, come professionisti in materia, mai smettere di studiare. Purtroppo la ricerca soffre da sempre della carenza di finanziamenti e di appoggio concreto.

Si parla tanto di finanziamenti europei non spesi ma quando si partecipa ai bandi, difficilissimi peraltro, si viene esclusi” così aggiunge Cozzolino e continua:  “Da tempo faccio ricerca ed a mie spese, grazie all’incontro con altri saperi sono arrivato a raggiungere livelli di conoscenza molto alti. E continuerò così, che altro possiamo fare, ormai è diventata la mia Mission!”

Il tema “ Malattia e guarigione” ormai fa parte dei talk show, ma lo “star bene” è cosa seria, occorre davvero maggiore attenzione a ciò che significa ad iniziare dall’importanza della correlazione tra “stress” e stili di vita e sistema emozionale.

 “Prevenzione, ricerca, formazione, informazione ed intervento, sono le parole chiave per poter davvero agire correttamente e sostanzialmente a sostegno di temi che riguardano la persona ed il suo malessere-benessere” dice Ulivi, Direttrice del Centro Clinico Ulivi di Pistoia, che aggiunge “ oggi gli strumenti di informazione ai cittadini, l’aiuto, il supporto, la verifica ed i processi di indagine, con professionisti preparati, ci sono. Ciò che serve davvero è l’attenzione da parte delle Istituzioni sulla importanza della prevenzione mirata, e sulla possibilità di avere uno spazio riconosciuto per la ricerca che abbiamo intenzione di porre in essere, così da poter riuscire a dimostrare l’efficacia di questo nuovo approccio scientifico integrante.”

Una ricerca che dovrebbe partire a breve, promossa dal Centro Clinico Ulivi, e che coinvolgerà volontari in totale anonimato, e che durerà il tempo necessario per poter dimostrare scientificamente quanto affermato nelle dichiarazioni. “Assieme ad un team di esperti nelle varie discipline, quali medici, psichiatri, nutrizionisti, sociologi e psicologi,” chiarisce la D.ssa  Ulivi “ percorreremo una strada per porre in luce quanto emergerà, per poter dare risposte sempre più reali e consapevoli dell’importanza che oggi ha la salute per tutti. Anche, e non di meno, per i costi sociali ed economici di un Paese”.

Indubbiamente i cittadini più informati, più consapevoli di ciò che essi stessi possono fare per stare meglio, non saranno più un costo ma un valore aggiunto.

“Il Centro Clinico Ulivi partirà con un Open day a Pistoia” annuncia Ulivi “ che servirà per presentare il progetto al quale potranno iscriversi tutti quelli che vorranno far parte della campionatura, che sarà in totale anonimato e sicurezza dei dati, e sarà scelta in base al numero ed alle caratteristiche necessarie individuate.”

 

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