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Welfare salute e comunicazione
Italia Repubblica fondata sul lavoro. Ma per una donna di trent'anni...
Il lavoro nobilita l’uomo. E l’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro. Il lavoro rende autonomi e liberi, offre possibilità di crescita ed anche autostima, permette di mettere su famiglia, fare dei figli e vivere con dignità. Ma oggi sappiamo bene non essere così, e non perché i giovani siano degli “ smidollati” o perditempo, ma perché non c’è proprio possibilità occupazionale.
Nonostante gli slogan e ( forse) la buona intenzione di dare risposte attraverso il Jobs Act, ed i numeri altisonanti degli occupati, in realtà come gli esperti denunciano, non c’è lavoro, non c’è occupazione perché da una parte la si considera un costo e dall’altra manca la produzione, spesso persino delocalizzata perché più conveniente. Ecco che, dopo aver ricevuto una lettera come quella che segue, di una ragazza che con dolore denuncia una situazione che non solo lei stessa vive, servirebbe un minimo di riflessione da parte di tutti, per cercare soluzioni davvero reali e concrete. Aziende, imprenditori e lavoratori, il mondo politico, e governativo, tutti assieme per costruire il futuro dei nostri figli. Se così non faremo, saremo gli artefici della disfatta sociale e della sfiducia della nuova e nostra generazione. Giovani e meno giovani, che hanno il dovere di formarsi, ma che hanno anche il sacrosanto diritto al lavoro. Ed allora pensiamo a qualcosa che riparta da qui, da tasse meno pesanti per tutti, a sgravi fiscali concreti per i giovani, non solo per tre anni ma per chi assume a tempo indeterminato, ad orari flessibili e magari inferiori di oggi,  che possano aprire così, finestre per molti di più. E molto altro si può fare, se si vuole. Ma una cosa è certa, non si può girare la testa da un’altra parte, perché questo è il tempo di dare risposte. Grazie “ X”, e non mollare!
———————-
 
LA LETTERA
 
“Mi chiamo X, e non vorrei disturbare, ma vorrei solo portare alla tua/vostra attenzione di opinionisti e giornalisti, impegnati nei temi importanti come spesso leggo anche da te, un problema che affligge la mia generazione. Da tempo cerco un lavoro che sia stabile, che mi permetta di costruire una famiglia, con figli, e soddisfazioni personali come credo sia giusto per tutti avere. Al di là di alcune brevi esperienze, che più che altro sono state sfruttamento vero e proprio, null’altro è stato possibile trovare. Si, lo so, tu dirai che è così per tanti, e che adesso è molto difficile trovarne uno che sia davvero indeterminato. Ma sai quale è veramente il problema maggiore? Pensa un po’: La mia età...perché 30 anni sono troppi. Io non rientro né nell'apprendistato, né nei tirocini, anche se in passato ne ho fatto uno, che mi ha dimostrato come possa essere ennesimo sfruttamento. I Tirocini, poi, dovrebbero essere maggiormente e puntualmente controllati, perché dovrebbero servire a formare i tirocinanti, che vengono invece sfruttati e scambiati per dipendenti veri e propri, caricati di responsabilità, ma pagati 3,20 euro l'ora. Non viene poco, o mai dato, il giusto valore all'essere umano, che viene portato a sentirsi usato e sottovalutato sia come lavoratore che soprattutto come persona stessa.
Altra questione ? Sono sposata e quindi a "rischio" di gravidanza, fattore che rappresenterebbe un grande problema per il datore di lavoro, nonostante i nostri politici portino avanti propagande per incentivare le nascite nel nostro Paese.
Mi sono sentita, nel tempo, tanto tanto discriminata per essere donna e di una "certa" età.
Oggi nel Mondo del lavoro non si ricerca più la serietà, la puntualità, l'esperienza, la conoscenza delle lingue straniere, e comunque le competenze in generale, si cerca solo ed unicamente il risparmio. So bene quanto può costare un dipendente ad un'azienda, ma non ci si può sentire “finiti” e senza futuro a 30 anni. Non si può rinunciare a fare figli, a voler stare in una casa propria senza aiuti dalla famiglia, a pretendere l’indipendenza ed una vita propria, ma oggi non è possibile. Al di là di quanto si sbandieri, il mondo del lavoro è morto. Ma dove sono le 960 Mila assunzioni? Certo, se contano pure tre giorni fatti ad una fiera come interinale o tre mesi a contratto, si fa presto a fare numero! Ma sono da considerarsi “occupazioni” questi? No. Non lo sono, sono briciole che lasciano tanto amaro in bocca e nel cuore.
Non mi sono mai arresa, sono sempre stata una combattente, e continuo ormai da anni a mandare curricula ovunque, sperando che magari un giorno, possa arrivare qualcosa di concreto e perché no, quella tranquillità economica che che mi possa permettere anche di crearmi una famiglia. A me non interessa la politica e chi governa, come ormai a tanti cittadini oggi, ma che venga fatto davvero qualcosa di concreto per noi giovani e per tutti quelli che desiderano solo lavorare onestamente. Come meravigliarsi poi dello scontento e di un’astensionismo senza precedenti? Non c’è più fiducia nelle istituzioni, non c’è più garanzie per nessuno se non per “ i soliti” che mai hanno avuto problemi. Io vorrei trovare occupazione perché so fare bene qualcosa, non perché conosco qualcuno. E vorrei non sentirmi un “peso” ma un “valore” per un datore di lavoro. Ma ad oggi, ancora non funziona così. Siamo una repubblica fondata sul lavoro, ma quale lavoro ? ormai il lavoro in Italia non esiste (quasi ) più.
Ti abbraccio, e grazie anche solamente della attenzione che potrai darmi, per portare in luce questo problema grave che molti hanno.
“X “
Tags:
italia repubblica fondata sul lavoroitalia lavorolavoro donna 30 anni





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