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2021, l'anno d'oro degli Azzurri: "E adesso lo sport entri nella Costituzione"

Di Lorenzo Zacchetti

L'anno che si sta chiudendo rimarrà nella storia per la serie incredibile di successi ottenuti e Malagò promette un 2022 altrettanto "importante"

Il 2021 d'oro dello sport italiano

Diciamocelo, il segnale più evidente di quanto il 2021 sia stato un anno straordinario per lo sport italiano è l'omaggio dei francesi. La copertina de “L'Equipe” col titolo “La Forza Italia” è davvero un fatto significativo, vista la storica rivalità – non solo sportiva – con i nostri cugini transalpini. Un omaggio al made in Italy in piena regola, con le immagini di Marcell Jacobs (Campione Olimpico di 100 metri e 4×100), Roberto Mancini (ct della nazionale di calcio che ha vinto gli Europei), Sonny Colbrelli (trionfatore alla Parigi-Roubaix), Paola Egonu (star degli Europei di volley), Matteo Berrettini (finalista a Wimbledon) e Federica Pellegrini (che ha chiuso una carriera fantastica) in bianco e nero, su sfondo tricolore impreziosito da alcuni elementi distintivi della nostra cultura, la Torre di Pisa, il Colosseo, una Vespa e una gondola. Insomma, mancavano solo pizza e mandolino, ma una volta tanto i luoghi comuni sul nostro Paese ci hanno fatto davvero piacere.

I trionfi in serie degli Azzurri

Mancavano anche altri protagonisti dello sport che avrebbero ben figurato in copertina, ma c'erano evidenti problemi di spazio, visto che la lista dei trionfi di quest'anno è davvero sterminata. Alle Olimpiadi di Tokyo la delegazione italiana ha stabilito il record di medaglie vinte in una edizione dei Giochi estivi, con l'oro conquistato in alcune delle discipline più importanti dell’atletica leggera, dalla staffetta maschile nella 4×100 a Gianmarco Tamberi nel salto in alto. Poi sono arrivate le Paralimpiadi, dove gli azzurri hanno ha stabilito invece il secondo miglior risultato di sempre dopo Roma 1960. A fare la parte del leone è stato il nuoto, con oltre metà delle medaglie vinte nel complesso, senza trascurare i successi di Bebe Vio e la tripletta nella finale dei 100 metri femminili riservata alle atlete con protesi a un arto. In piena bulimia di successi, nella pallavolo abbiamo vinto gli Europei sia maschili che femminili, riscattando il flop olimpico, mentre nel ciclismo Filippo Ganna si è confermato campione del mondo a cronometro e Elisa Balsamo lo è diventata nella prova in linea su strada. 

I successi che hanno cambiato la storia

La già citata vittoria di Sonny Colbrelli nella Parigi-Roubaix ha colmato un'arresa che durava da 22 anni e, prima di lui, in ben 118 edizioni erano riusciti a trionfare solo nove italiani, tra cui Coppi, Gimondi e Moser). Nella vela, Luna Rossa ha interrotto un digiuno durato vent'anni vincendo la Prada Cup, mentre Marta Bassino e Sofia Goggia hanno primeggiato nelle loro specialità della Coppa del Mondo di sci. Nel tennis Berrettini ha stupito tutti arrivando alla finale di Wimbledon e arrendendosi solo al grande Nole Djokovic, ma non va dimenticata la sua precedente vittoria ne torneo del Queen’s Club di Londra, primo italiano in 131 anni di storia. Certamente il successo più importante dell'anno è stato quello negli Europei di calcio, che gli Azzurri non vincevano dal 1968, ma nell'impari confronto tra il pallone e gli “altri” sport sarebbe ingiusto dimenticare il titolo europeo nel softball, quello del football americano, il successo nel motocross nelle nazioni, il titolo iridato delle “farfalle” della ginnastica ritmica, le imprese di Luigi Busà, Antonella Palmisano e Nicola Bartolini

2022: lo sport in Costituzione e i progetti di Malagò

“La morale di questo bel racconto lungo un po’ più di un’estate è che si può trionfare anche quando all’inizio si vestono tutt’altro che i panni dell’eroe, che bisogna mettercela tutta anche quando va malissimo. Ma anche che quanto a gioia collettiva e a balsamo per lenire i dolori, non è stato inventato nulla di meglio che lo sport, da quando esiste il mondo“, scrive L'Equipe in un articolo intitolato “La festa dei vicini”. Toni gisutamente enfatici sono stati utilizzati anche da Mario Draghi, nel corso della cerimonia della consegna dei Collari d'Oro: "Sono stato educato a fare sport fin da bambino, per un periodo l'ho fatto anche con spirito agonistico e mi ha lasciato una traccia indelebile. Fare sport a livello agonistico, a qualunque livello, è profondamente educativo, lascia un ricordo che rimane per tutta la vita". Retorica a parte, il passaggio più importante del suo discorso è stato quello nel quale ha aperto all'introduzione di un riferimento allo sport in Costituzione, un passaggio culturale che sarebbe davvero importante, in un Paese che si ostina ad affidare il tema non a un ministro, ma al sottosegretario di turno: "Lo sport è un elemento talmente importante che può avere dignità costituzionale. Quando pensiamo a cos'è più caratteristico della nostra formazione della nostra vita, pensiamo di dare una dignità costituzionale. Lo stesso vale per l'ambiente: elementi non presenti quando fu scritta la Costituzione". Giusy Versace, deputata di Forza Italia, ha presentato un disegno di legge per rimediare a questa mancanza, ma questa potrebbe non essere l'unica novità del 2022: “Il prossimo si prospetta come un anno altrettanto importante per lo sport. Nel 2021 l'Italia ha superato nello sport tutte le altre Nazioni, a parte gli Stati Uniti, che sono ormai irraggiungibili. E' un traguardo storico, essere secondi nel pianeta su oltre duecento comitati olimpici. E' una cosa unica", sono parole del Presidente del Coni Giovanni Malagò che, risultati alla mano, è il vero vincitore di questa straordinaria annata, destinata a rimanere nella storia.