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Allegri va allo scontro con Szczesny. Juventus, cosi si spacca lo spogliatoio

Caos bianconero

Polemiche alla vigilia della sfida con l'Empoli

E' un Massimiliano Allegri che decide di andare all'attacco alla vigilia della partita contro l'Empoli, la prima dopo la cocente delusione per l'eliminazione dall'Europa League per mano del Siviglia e la prima di un trittico completato dalle sfide contro Milan e Udinese. Tre opportunità per mettere in cascina quei 3 punti che separano virtualmente la Juventus dal raggiungimento aritmetico, sul campo, di uno dei tre posti rimasti a disposizione per chiudere in zona Champions, che rischia però di essere cancellato dalle sentenze in arrivo dalla giustizia sportiva. A partire dalla nuova penalizzazione che la Corte Federale di Appello pronuncerà già nella giornata di domani. Eppure il pensiero del tecnico bianconero è andato ancora alla notte amara del "Ramon Sanchez Pizjuan" nella conferenza stampa di oggi, in particolare quando è stato chiamato a commentare le parole rilasciate in mixed zone dal suo portiere Wojciech Szczesny. Lo scrive il sito www.calciomercato.com.

RISPOSTA PICCATA - "Non mi è piaciuta la reazione al gol del nostro vantaggio, ci siamo abbassati troppo e abbiamo concesso spazio alle loro qualità. E' stata una reazione negativa e non avremmo meritato il passaggio del turno", è questo il passaggio incriminato del numero uno polacco, sempre molto sincero e riflessivo quando si tratta di prendere una posizione. Ci sarebbe poi il discorso relativo alla necessità di ritrovare quella mentalità da Juve per la quale accontentarsi di un secondo posto e chiudere senza titoli non rispecchia la filosofia del club, altro passaggio in evidente contrasto con la linea comunicativa più morbida scelta da Allegri nelle ultime settimane. Insomma, parecchio materiale sul quale riflettere e che ha portato l'allenatore livornese a servire una replica molto ficcante nei confronti del suo calciatore: "Le sue parole esatte non le conosco poi magari non conosce benissimo l'italiano e forse ha sbagliato i termini. A fine partita bisognerebbe stare zitti. Quella di Cuadrado (nella conferenza stampa alla vigilia di Siviglia aveva evidenziato la necessità di aggredire l'avversario, ndr) era una battuta. Diciamo che quest'anno tra una partita e l'altra non siamo sempre stati fortunati nelle decisioni, non parliamo però al passato e vediamo come finiamo il campionato".

SPOGLIATOIO SPACCATO - Senza troppi giri di parole, Allegri non ha apprezzato per niente l'uscita di Szczesny e non ha fatto nulla per nasconderlo. Il riferimento al presunto italiano imperfetto del suo giocatore stona, se si considera che l'estremo difensore polacco è nel nostro Paese ormai da 8 anni e che, anche in questo caso, ha dato più volte riprova di sapere scegliere con grande precisione le parole da utilizzare in base alle situazioni. Il problema reale che si nasconde dietro questa risposta stizzita di Allegri è che il partito all'interno dello spogliatoio dei calciatori sempre meno convinti delle scelte tattiche dell'allenatore si sta allargando sempre di più. Un partito che comprende giocatori poco esaltati nelle loro caratteristiche dall'approccio spesso difensivo alle partite da parte della Juve - Vlahovic, Chiesa e Di Maria sono in tal senso i più penalizzati - e che, seppur in maniera più sfumata, non esclude quelli che sono da tempo i giocatori più fedeli all'allenatore bianconero e al suo spartito ma che - vedasi Cuadrado - hanno evidenziato la necessità di affrontare gli avversari in maniera più coraggiosa e propositiva. Segnali di scollamento molto chiari di cui la società terrà conto in vista della conclusione di questa tribolata stagione e delle valutazioni tecniche che riguarderanno un po' tutti, compreso Allegri.