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Calcio e diritti tv. Russo: “Sky ha sorpreso Amazon, ma il mercato è saturo”

Calcio e diritti tv. Russo: “Sky ha sorpreso Amazon, ma il mercato è saturo”

“Siamo a un punto di svolta”. Pippo Russo, docente di Sociologia, giornalista e autore di romanzi sul calcio, analizza l’evoluzione del mercato dei diritti televisivi nel mondo del calcio. Sono da poco stati definiti i diritti per il triennio 2024-27. Con importanti novità: niente più accordi di condivisione su più piattaforme. Sky ha deciso di blindare la visione delle coppe europee, imponendo l’esclusiva per Champions, Europa League e Conference. Per Pippo Russo è una svolta che segna “la fine della crescita illimitata del mercato”.

Il mercato saturo dei diritti tv

Dopo anni di vacche grasse, si inizia dunque a intravedere un periodo di ridimensionamento per il mercato dei diritti tv. “I player televisivi hanno iniziato a ragionare ragionano su quale segmento di mercato sia più conveniente investire. Non sono più disponibili a puntare su tutti i fronti”. Per Russo, è arrivato il momento delle scelte per gli operatori televisivi. “La prospettiva di investire cifre crescenti su un mercato saturo non è più redditizio”. Non disponiamo ancora delle cifre ufficiali investite per questo triennio, ma le indiscrezioni circolate nel 2023, segnalavano un esborso sui 660 milioni di euro per i diritti televisivi di Champions League, Europa League e Conference League per 2024-27. “Il calcio italiano sui diritti tv è indietro, se si guarda agli introiti che riesce a spuntare rispetto ad altri Paesi. Se invece la mettiamo sul piano del riflusso è all’avanguardia: abbiamo un mercato che si è saturato prima degli altri”.

La mossa sensata di Sky

Da tempo i numeri degli abbonati alle piattaforme non crescono. Secondo Russo, è inevitabile che i player televisivi debbano optare per delle scelte, come quella di Sky di puntare tutto sulle coppe europee. “La strategia di Sky è sensata. La Champions continua a essere una competizione che ha appeal. Specialmente ora che è stata allargata con il nuovo formato. Attira certamente più del campionato, ed ha senso blindarla con un’offerta esclusiva”.

Amazon sorpresa, deve decidere cosa fare da grande

L’all-in di Sky ha messo temporaneamente fuori gioco il più grosso player che si era da poco affacciato sul mercato dei diritti tv italiani, Amazon. “Sono rimasti spiazzati anche loro da Sky, probabilmente volevano provare un investimento maggiore in un secondo tempo”. Secondo Russo, il colosso di Jeff Bezos “deve capire cosa vuol fare da grande sul mercato italiano. Il ruolo di Prime Video deve essere chiarito. Al momento ha investito su una nicchia ridotta, un assaggino del mercato. Per capire realmente il senso dell’inserimento, Amazon deve investire maggiormente. La formula sin qui adottata di trasmettere solo una partita a giornata di Champions aveva poco senso”. Le opzioni per il futuro di Prime Video in Italia, secondo Russo, sono due: “diventare grandi o lasciar perdere”.

Diritti tv, fruizione e giornalismo sportivo

Il punto di vista del sociologo permette di osservare l’evoluzione della fruizione del calcio attraverso l’assegnazione dei diritti televisivi. “Il modo di vedere il calcio sta cambiando. Non credo che soppianterà tutti gli altri, ma avremo ulteriore diversificazione. Il pubblico è sempre più segmentato, con differenza tra i vecchi amanti della partita dal primo all’ultimo minuto e i più giovani che sembrano orientarsi verso il vedere gli episodi salienti o solamente i minuti finali”. Per Russo siamo di fronte a “una fruizione diversa del calcio. Non siamo più esposti allo stesso evento in maniera uguale”. Questo sta comportando un’evoluzione anche del modo di raccontare il calcio e del giornalismo spotivo. “A seconda di come vediamo il calcio, cambia anche la sua narrazione. E di conseguenza le redazioni giornalistiche evolvono. Si andrà verso il ridimensionamento dei ranghi e nuove forme di ibridazione. La tendenza generale è quella di una ridefinizione con una riduzione del numero dei giornalisti”.





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