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Coronavirus: Olimpiadi verso il rinvio, Tokyo ammette per la prima volta

Coronavirus: Olimpiadi potrebbero slittare, ammette Tokio

Le Olimpiadi previste per la prossima estate in Giappone potrebbero slittare. Lo ha ammesso per la prima volta il primo ministro giapponese Shinzo Abe parlando davanti al Parlamento, dopo che il Comitato olimpico internazionale ha fissato una scadenza per l'eventuale decisione entro le prossime 4 settimane.

"E' difficile tenere i Giochi in questo modo", ha detto Abe al parlamento, in quello che e' il primo suo commento sulla possibilita' di rinviare le Olimpiadi a causa della pandemia di coronavirus. "Tenendo in considerazione la salute degli atleti, potrebbe essere inevitabile prendere la decisione di rinviarli". Abe ha poi chiarito che non intende cancellare l'evento sportivo dell'anno. "Anche se il Comitato Internazionale Olimpico prendera' una decisione finale, siamo della stessa opinione che la cancellazione non e' un'opzione". L'opinione e' stata ribadita successivamente anche dal presidente del Comitato Olimpico giapponese, Yoshiro Mori, che ha assicurato in conferenza stampa, che i Giochi Olimpici di Tokyo non saranno cancellati.

Coronavirus: atleti Australia si preparano a rinvio Olimpiadi

Anche gli Australiani si preparano a un rinvio delle Olimpiadi. Secondo quanto riferito dal vicepresidente del Comitato olimpico australiano citato dalla AFP, i Giochi olimpici di Tokyo non si potranno tenere quest'estate come previsto, e gli atleti australiani sono invitati a prepararsi per l'anno prossimo. 

Coronavirus: Canada non mandera' atleti a Olimpiadi

Il Canada chiede il rinvio delleOlimpiadi di Tokyo e in ogni caso non mandera' nessun atleta ai giochi olimpici se si terranno come previsto alla fine di luglio. Lo hanno annunciato il Comitato olimpico canadese e quello paralimpico. Secondo i comitati canadesi, le Olimpiadi dovrebbero essere rinviate di un anno. "Anche se riconosciamo le complessita' legate a un rinvio, niente e' piu' importante della salute e della sicurezza dei nostri atleti e della comunita' mondiale e della salute pubblica".