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Donne, lavoro e sport in Italia, al Coni presentato il rapporto Censis

LE DONNE TRA SPORT E LAVORO

Dallo studio Censis emerge come la donna che fa sport non stia solo meglio nel fisico e nella mente, ma sia anche meglio inserita nella società: lavora, studia, guadagna più di chi non fa esercizio fisico, ed è più moderna, in quanto aderisce a stili di vita e modelli di comportamento più evoluti e sostenibili. Le sportive possiedono titoli di studio più elevati di chi fa una vita sedentaria: il 26,9% è laureata e il 36,5% è diplomata, contro, rispettivamente, il 9,7% di laureate e il 27,3% di diplomate che non praticano sport. La donna che fa attività motoria non solo studia di più, ma lavora anche di più. Tra le over quindicenni che fanno sport, il 49,8% è occupata, il 17,6% è una studentessa e il 13,4% è casalinga. Tra chi non fa sport prevalgono le casalinghe, che sono il 34,3% del totale, seguite da pensionate (24,2%) e occupate (24,2% del totale), mentre le studentesse sono solo il 4,6%.

LE SPORTIVE ITALIANE TRA AMBIENTE E CULTURA

Il Rapporto sottolinea, inoltre, come il 45% delle donne che fa attività motoria la pratichi all’aria aperta: le sportive sono più vicine alla natura e mettono in atto una serie di comportamenti a minor impatto ambientale, che indicano una maggiore attenzione alla sostenibilità:

  • il 74,6% delle donne in età compresa tra i 18 e i 64 anni che fanno sport possiede una bicicletta, contro il 47,3% di chi non fa sport e il 63,8% della media Italia;
  • il 25,9% delle sportive acquista abitualmente prodotti biologici, percentuale che scende al 15,3% tra chi non fa sport.

Le sportive non sono solo più green rispetto alle altre donne, ma sono anche più inserite nei percorsi della vita digitale, che semplificano e migliorano la loro vita:

  • l’81,3% utilizza il computer, contro il 46,7% di chi non fa sport e il 65,8% della media Italia;
  • il 95,6% utilizza Internet, quota che scende al 78,2% tra chi non pratica attività fisica.

Infine, le donne che fanno sport vanno più delle altre a visitare mostre, musei (lo fa il 18,3%, contro una media del 10,8%, che tra le non sportive scende al 3,8%) e leggono più libri (il 67,8% ha letto almeno un libro nell’ultimo anno, contro il 25,9% di quelle che non fanno sport).

TERRITORI E DIFFERENZE

La quota delle praticanti è pari al 36,3% del totale delle donne con più di tre anni nel Nord-Est, al 34% nel Nord-Ovest, al 31,9% al Centro e precipita al 19,7% nel Sud e nelle Isole. A livello regionale, si va dal 50,4% di praticanti nel Trentino-Alto Adige, al 13,4% in Calabria, preceduta da Sicilia (17,4%), Campania (17,7%) e Basilicata (17,9%). La correlazione tra pratica sportiva e occupazione è evidente se si osserva la graduatoria regionale costruita in base al tasso di occupazione femminile, che è quasi coincidente con quella delle praticanti. A fronte di un tasso medio di occupazione femminile che in Italia è del 51,1%, a livello regionale si va da un massimo del 66,2% in Trentino-Alto Adige a un minimo del 30,5% in Sicilia, preceduta dalla Campania, dove il tasso di occupazione femminile è al 30,6%, e dalla Calabria con il 31,8%.

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