Sport
Donne, lavoro e sport in Italia, al Coni presentato il rapporto Censis
Al via anche il progetto “Fight like a girl” firmato da Fondazione Lottomatica e Fijlkam, per favorire la diffusione della pratica sportiva al femminile
IL PROGETTO DI FONDAZIONE LOTTOMATICA E FIJLKAM
Il progetto “Fight like a girl” firmato dalla Fondazione Lottomatica e Fijlkam, mira a favorire la diffusione della pratica sportiva al femminile in alcune delle aree più svantaggiate del Paese, in particolar modo del Sud Italia. In tal senso Fijlkam organizzerà a partire da ottobre prossimo e fino a maggio 2024, corsi gratuiti di judo e karate dedicati alle studentesse di cinque aree del Paese: Napoli e Casal di Principe in Campania, Taranto in Puglia, Gela in Sicilia e Lamezia Terme in Calabria. In ciascun territorio Fijlkam ha individuato una società sportiva aderente alla federazione che svolgerà i suoi corsi gratuitamente presso una scuola del territorio, con cui sono previsti singoli accordi di collaborazione, e presso le sue strutture. In questo senso Fondazione Lottomatica contribuirà a sostenere le migliorie agli impianti sportivi e a finanziare le attrezzature che si renderanno necessarie nell’ambito del progetto.
Secondo Guglielmo Angelozzi, Amministratore Delegato Lottomatica: “Siamo davvero felici di questo accordo tra Fondazione Lottomatica e Fijlkam: l’impegno per lo sport e per l’uguaglianza di genere caratterizza tutte le attività e l’identità di Lottomatica, del cui impegno sociale la nostra Fondazione è espressione sociale. In questo senso, il Rapporto Censis offre le informazioni e le analisi di contesto utili per capire a che punto siamo e che cosa fare per abbattere ogni forma di barriera. Dobbiamo garantire massima uguaglianza anche nello sport che rappresenta uno strumento prezioso di empowerment e di emancipazione”.
Per Silvia Salis, Vice Presidente Vicario Coni: “Servono campagne mirate, incentivi e maggiori investimenti per avvicinare le bambine e le ragazze allo sport sin dalla giovane età, con il fine di affermare con forza il valore dell'attività sportiva femminile e il diritto delle donne di praticare lo sport anche a livello agonistico. Solo così lo sport potrà diventare davvero un veicolo per promuovere la parità di genere nella società. A tal proposito, oltre agli sforzi individuali di atlete e dirigenti, servono anche politiche coraggiose e lungimiranti da parte delle istituzioni”.
Domenico Falcone, Presidente Fijlkam ha sottolineato che: “In Italia il 75% di chi pratica sport da combattimento è di sesso maschile, ma questo non ha impedito al restante 25% di farsi strada a suon di successi. Le nostre atlete riescono sempre a centrare il podio nelle competizioni più importanti come Europei e Mondiali. Nell’ultima edizione dei Giochi Olimpici, a Tokyo, 3 delle 5 medaglie conquistate dagli atleti Fijlkam sono arrivate da donne: i bronzi di Viviana Bottaro, Maria Centracchio e Odette Giuffrida. Gli stereotipi di genere riguardo alla pratica delle arti marziali purtroppo ancora oggi persistono e troppo spesso allontanano bambine e ragazze da discipline affascinanti ed educative che promuovono alti valori morali e permettono di far apprendere le tecniche dell’autodifesa, importantissime al giorno d’oggi. Non esistono sport maschili o femminili. Esiste lo sport e chiunque può praticarlo”.
Riccardo Capecchi, Presidente Fondazione Lottomatica, ha spiegato: “Con questo progetto Fondazione Lottomatica mira a dare un contributo concreto alla diffusione dello sport al femminile in alcuni dei territori italiani a minore integrazione sociale. Occorre combattere gli stereotipi di genere e i pregiudizi che sono ancora radicati nella nostra società: le donne possono eccellere in qualsiasi campo, anche negli sport tradizionalmente maschili. Questo le renderà più consapevoli del proprio corpo e delle proprie capacità, favorendone anche l'indipendenza”.
Anna Italia, Responsabile di ricerca Censis, ha dichiarato che: “Lo sport è veicolo di benessere, inclusione e modernità. I dati dimostrano che le sportive lavorano di più e meglio di chi non fa sport, stanno meglio con sé stesse e con gli altri e adottano stili di vita più moderni e sostenibili. E nei territori dove sono di più le donne che fanno sport, c’è anche più lavoro e maggiore sviluppo”.