Sport

Governo: stop spese pazze, ecco l'austerity del calcio. Il testo del decreto

di Gabriele Penna

La misura che si ispira al modello inglese: controllo finanziario dei club affidato a un ente terzo

Calcio, il testo della bozza del decreto che istituirà l'agenzia per la vigilanza finanziaria delle società sportive

“Invasione di campo”, “entrata a gamba tesa”, “pressing”. Le metafore per raccontare l’iniziativa del governo di istituire un’agenzia per la vigilanza finanziaria delle società sportive (in particolare quelle di calcio) si sprecano.

Lo scopo dell’esecutivo è quello di verificare l’equilibrio economico e finanziario delle società professionistiche, “anche ai fini della loro iscrizione ai campionati sportivi, del regolare svolgimento degli stessi e dell’equa competizione”, come si legge nella bozza del decreto che affaritaliani.it è in grado di pubblicare per intero. Poiché si tratta di una bozza, tengono a precisare dal ministero dello Sport ad affaritaliani.it, è soggetta a modifiche. Ma non a stravolgimenti.

"La bozza con l'articolo di legge che prevede la creazione dell'Agenzia per la vigilanza economica e finanziaria delle società sportive professionistiche non verrà riscritta. Ci saranno solo modifiche fisiologiche ma la sostanza non cambierà", la sottolineatura affidata di prima mattina all'Ansa, anche alla luce delle polemiche provenienti da ambienti del calcio.

Si tratterà di un ente pubblico non economico, con sede a  Roma, posta sotto la vigilanza della presidenza del Consiglio dei ministri o dell'Autorità politica da esso delegata in materia di sport.

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Si può sintetizzare così: da parte dell’autorità politica c’è la volontà di mettere un freno alle spese che trascendono la disponibilità finanziaria di un club, scongiurando il rischio di crac incontrollati con effetto domino. Insomma, il calcio va verso il regime di austerity.

Non c’è stata un’accoglienza calorosa da parte del presidente della Figc, Gabriele Gravina: "Non ho mai sentito parlare del progetto di istituire un'Agenzia di controllo sui bilanci delle società professionistiche prima di venerdì scorso. Mesi fa il ministro Abodi mi ha solo accennato di una sua idea di rivedere i criteri di nomina dei componenti della Covisoc, chi dice altre cose afferma il falso”, ha dichiarato ai microfoni dell’Ansa.

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"Non esistono norme non migliorabili", il ragionamento che fanno ad affaritaliani.it dal ministero, specificando che il responsabile dello Sport, Andrea Abodi, promotore del provvedimento, “è un uomo aperto alla discussione, sempre”.

Il presidente della Figc Gravina e il presidente del Coni Giovanni Malagò – viene assicurato – hanno ricevuto il testo della norma dal ministro. Già mesi fa vi era stata una discussione sui criteri di nomina dei vertici della Covisoc, la Commissione di Vigilanza sulle Società di Calcio Professionistiche, organo interno alla Federazione Italiana Giuoco Calcio che verrebbe soppresso con la norma allo studio del governo.

andrea abodi credito sportivo Andrea Abodi

Ciò che viene spiegato con meticolosità ad affaritaliani.it è che il controllo finanziario sulle società professionistiche è un tema di attualità almeno dall’estate scorsa, quando un decreto del Consiglio dei ministri interveniva sulla riforma del sistema sportivo del 2021 con l’introduzione di una norma che riguarda proprio i controlli finanziari sui club professionisti.

Sono due le considerazioni che vengono fatte da chi lavora con Abodi. In primo luogo, un sistema evoluto e avanzato deve sempre avere la curiosità di vedere quello che fanno altre realtà di alto livello come la Premier League. E il Regno unito va in questa direzione. In secondo luogo, l’idea non è quella di "espropriare" la Federazione delle decisioni principali, come quelle di iscrivere o meno al campionato una squadra, ma quella di "integrare al meglio" il lavoro delle stesse federazioni mettendole nelle condizioni di assumere delle decisioni in condizioni di massima garanzia e certezza.

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L’interpretazione corretta – viene ancora precisato - è quella di una agenzia che deve "asseverare", e quindi certificare, le condizioni finanziarie per l'iscrizione di una società al campionato. Poi la Federazione, nella sua autonomia, può perfino decidere di non iscrivere una società che si trova in uno stato di salute finanziario ottimale ma è priva di altre condizioni come, è l’esempio che si fa, dell’improvviso crollo dell’impianto sportivo.

Gravina presidente figc ape 3Gabriele Gravina

Nel pomeriggio, in una nota, il ministro Abodi ha fatto sapere che “la proposta di costituire l’Agenzia per la vigilanza economica e finanziaria sulle società sportive professionistiche che sta mobilitando il mondo del sport, è quella di rendere esterni i controlli fino ad ora svolti soltanto in ambito interno, attraverso un ente terzo, pubblico e dotato di piena autonomia regolamentare, e quindi decisionale”. “La proposta di norma a oggi non è all’ordine del giorno” e “la federazione, quindi, avrà il tempo necessario per poterla studiare, approfondire e per avanzare eventuali proposte”.