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Italia regina della Davis femminile, Paolini come Sinner? Roberta Vinci: "Jasmine può diventare numero 1 del mondo. Garbin mi ha emozionato e..."

Di Giordano Brega

L'Italia del tennis femminile ha conquistato una leggendaria Billie Jean King Cup. "Impresa storica", spiega ad Affaritaliani.it Roberta Vinci. Su Jasmine Paolini e Lucia Bronzetti... L'intervista

Italia regina della Davis femminile, Jasmine Paolini come Sinner? Roberta Vinci: "Può puntare al numero 1 del mondo. Garbin mi ha emozionato e..."

Jasmine Paolini, Lucia Bronzetti, Martina Trevisan, Sara Errani, Elisabetta Cocciaretto e il capitano Tathiana Garbin: un dream team che scrive la storia dell'Italtennis, capace di conquistare la Billie Jean King Cup 2024, ex Fed Cup (la Coppa Davis femminile). Comunque la si chiami le azzurre hanno calato un pokerissimo dopo i trionfi del 2006, 2009, 2010 e 2013.

"E' stata un'impresa storica, incredibile. Vincere la Billie Jean King Cup non è mai facile e non era scontata, pur avendo comunque in squadra delle grandi giocatrici. Hanno dimostrato un grande gruppo e una grande forza", spiega ad Affaritaliani.it Roberta Vinci che di Fed Cup se ne intende avendone conquistate 4 in carriera. Con un record in aggiunta: l'ex numero 7 al mondo del ranking Wta detiene il maggior numero di incontri di doppio vinti consecutivamente (18).

"Arrivare così competitive, con la voglia di vincere, nonostante un anno pieno di successi e di stanchezza non era semplice, ma le nostre atlete hanno saputo gestire bene anche questa situazione finale, dopo aver giocato bene e tanto tutto l'anno bene, dal singolo al doppio (con la coppia Paolini-Errani tra l'altro è stata storica medaglia d'oro alle Olimpiadi di Parigi 2024, ndr). Alla fine hanno espresso comunque un ottimo tennis e dimostrato una grande personalità" sottolinea la finalista dello Us Open 2015 (quando lei e Flavia Pennetta colorarono New York di azzurro).


 

Qual è stato l'ostacolo più duro superato dall'Italia del tennis femminile in questa vittoria della Billie Jean King Cup?
"Sicuramente la semifinale contro la Polonia di Iga Swiatek (attuale numero 2 mondo, ex 1 e vincitrice di 5 Slam in singolare,  ndr). Dall'altra parte avevano una giocatrice di altissimo livello che può fare sempre la differenza. Lucia Bronzetti è stata molto brava a vincere il primo singolare (contro Magda Linette, 38 del ranking Wta, ndr). E partire una a zero a favore ovviamente ha dato una spinta in più all'Italia. Peccato per la Paolini perché con la Swiatek è andata vicinissima a portare il punto del 2 a 0, ma poi Jasmine e Sara Errani hanno disputato un ottimo doppio, recuperando il secondo set (7/5, 7/5, nel secondo parziale erano sotto 1/5, ndr). Soffrendo. Hanno dimostrato di essere più squadra rispetto alla Polonia"


Lucia Bronzetti (foto Lapresse)

Jasmine Paolini chiude con la Billie Jean King Cup un 2024 incredibile, che l'ha vista vincere un Wta 1000 e conquistare le finali di Roland Garros e Wimbledon tra i tanti risultati incredibili raggiunti. Che sensazioni ti ha trasmesso la 28enne azzurra?
"Beh, che ha fatto una stagione straordinaria in tutti i sensi, in singolo e doppio, negli Slam, a squadre, l'oro olimpico... E' stata un'annata pazzesca e ha espresso un livello di tennis molto, molto alto. Fisicamente è cresciuta tantissimo, ma non solo..."

In cos'altro è migliorata?
"Tanto a livello mentale. Sa gestire meglio le partite ed è molto più costante. Prima magari aveva dei grandi risultati, ma non riusciva a tenerli per un po' di tempo. Invece quest'anno ha dimostrato più costanza: da Parigi, Wimbledon, le Olimpiadi e adesso la Billie Jean King Cup... Tenere un livello così alto di tennis non è facile"

Jasmine Paolini nel 2025 potrebbe seguire le orme di Jannik Sinner e diventare numero 1 del tennis mondiale?
"Perché no? Stiamo parlando comunque di una ragazza che oggi è quattro del ranking Wta. Sono poche posizioni. È ovvia però una cosa..."

Quale?
"Il dover difendere tutti questi punti conquistati nel 2024 sicuramente non sarà facile per Jasmine: dalla finale a Parigi a quella di Wimbledon sono tanti che deve riconfermare. Ma il livello ce l'ha, l'ha dimostrato. Quindi deve puntare più in alto, perché può assolutamente stare ancora più su di dov'è ora"

E per arrivare lassù in vetta, cosa manca a Jasmine Paolini? Qual è l'ultimo gap che la separa dalle due regine del tennis mondiale, Iga Swiatek e Aryna Sabalenka?
"Sicuramente ancora più forza, mobilità e soprattutto gestione dei punti importanti. Perché poi alla fine quando giochi con queste giocatrici forti-forti-forti, la differenza la fanno realmente pochi punti. È migliorata tanto sul servizio, ma può crescere ancora tanto, nonostante non abbia una statura altissima. Però ha fatto grandi progressi con questo colpo".

In sintesi quindi...
"Deve sicuramente migliorare un po' in tutto, ma ha la capacità e le potenzialità per farlo"
 

Di Lucia Bronzetti invece cosa dici?
"Beh, ha dimostrato grande carattere. Esordire in nazionale, in singolare, in una finale di Billie Jean King Cup non è facile, ma lei ha giocato bene. Così come era successo nei tornei in Asia durante il finale di annata e quindi sicuramente è arrivata a questa competizione con buone sensazioni. Però voglio sottolineare un aspetto importante..."

Prego...
"Un conto è disputare il 'normale' torneo, totalmente diverso è giocare in nazionale. Qui, la parte emotiva era importantissima e l'ha saputa gestire alla grande: vincere con la Polonia, poi conquistare anche il singolare della finale... Di più: il primo singolare. Vuol dire che ha avuto una giusta mentalità, un giusto approccio, oltreché un grande tennis. Perché poi alla fine devi scendere in campo, mettere dentro il dritto, il rovescio... Sì, Lucia Bronzetti è stata molto-molto brava in tutto"

L'Italia che vince la Davis femminile è anche un po' la favola della nostra CT Tathiana Garbin. Un anno fa, con le azzurre in finale (sconfitte dal Canada) raccontò del suo tumore all'addome. Dodici mesi dopo ha sconfitto la malattia e guidato la squadra a questa bellissima vittoria...
"Mi ha emozionato tanto, tantissimo. E' bello vincere e avere lei come capitana, dopo tutto il percorso che ha fatto, tutte le difficoltà che ha saputo superare. Io credo che il merito di questa vittoria sia dovuto anche a lei, che è riuscita a tenere bene la squadra e amalgamare sempre di più tutte le persone. Perché non è facile in una squadra. Soprattutto con noi donne, farle andare tutte d'accordo... non è sempre scontato e semplice (ride, ndr). Invece Tathiana ha avuto un grande compito e l'ha svolto alla perfezione"

L'Italia del tennis femminile ha coronato questo 2024 dimostrando una volta in più di avere una nazionale fortissima. In prospettiva futura, tra le giovani, vede delle nuove Vinci e Pennetta in rampa di lancio?
"Me lo auguro, sicuramente c'è del materiale su cui lavorare. E' ovvio che non bisogna neanche mettere troppa fretta a queste ragazzine, così piccole, mettendole subito in palcoscenici molto grandi. Però, come dicevo, c'è del materiale, che bisogna pian piano coltivare. Dando sempre le giuste motivazioni, i giusti obiettivi. Sono sicura che in futuro arriverà qualche altra ragazza da dietro..."