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Lazio distrutta dallo Sparta Praga: addio Europa League. Disastro Italia

SAMPDORIA - CASSANO, LITE DOPO LA PARTITELLA DI ALLENAMENTO

L'1-1 dell'andata in terra ceca sembrava la premessa per la qualificazione ai quarti di finale di Europa League: invece la Lazio vive una notte da incubo all'Olimpico. Gli aquilotti sono annientati dallo Sparta Praga: un 3-0 pesantissimo, che segna l'eliminazione per la squadra di Pioli e l'addio dell'Italia alle competizioni europee per club quest'anno. Decisivi i gol di Dockal, Krejci (tra il 10° e il 12°) e Julis (al 44° del primo tempo).

Tra EL e Champions tutte le squadre del nostro Paese sono state già eliminate. Cancellando l'ottima passata stagione (Juventus in finale contro il Barça, Napoli e Fiorentina alle semifinali della seconda coppa europea) che avevano fatto sperare di risalire nel medio periodo su una posizione di ranking Uefa in grado di ridarci il sogno della 4 squadre in Champions League. Macché, niente da fare.

La cronaca - Dopo la Juve va fuori dunque anche la Lazio, l'Italia non ha neanche una rappresentante ai quarti di finale delle competizioni continentali per club. I biancocelesti, partiti da un favorevole 1-1 in terra ceca, crollano letteralmente sotto i colpi di uno Sparta Praga volenteroso, ordinato e maledettamente letale. In pratica tre tiri e tre gol (Dockal, Krejci, Julis) nel primo tempo, mentre Bicik e l'imprecisione di Candreva e compagni hanno fatto il resto. Massima delusione per Pioli, che in una stagione balorda puntava tutto sull'Europa League e invece saluta la competizione nel peggiore dei modi e contro un avversario di certo non imbattibile. Un rinvio sbagliato di Costa favorisce Candreva che pero' spara addosso a Bicik in uscita, poi Biglia prova la conclusione spettacolare. Quindi 120 secondi di blackout: errore combinato Bisevac-Parolo, Dockal dal limite, indisturbato, fa secco Marchetti. E' il 10' e per la Lazio e' una mazzata, ma non c'e' neanche il tempo di riorganizzarsi che lo Sparta colpisce ancora: sbaglia stavolta l'appoggio Hoedt, Krejici col sinistro piazza il 2-0. Alla Lazio adesso servirebbero tre gol: Klose, Lulic e Parolo suonano la carica, Bicik se la cava e poi compie un autentico miracolo su Mauri, servito nel cuore dell'area da Candreva. Poteva fare meglio il numero 6 biancoceleste, scelto da Pioli nel tridente con Candreva e Keita alle spalle di Klose. Meriterebbe almeno un gol la Lazio per riaprire i giochi, ma e' anzi la squadra di Scasny, seppur priva di Lafata (in panchina), a impegnare prima Marchetti con il sinistro di Frydek, poi a far calare il sipario proprio con Julis, scelto al posto del 34enne bomber.

Fischi e insulti a Lotito, lo Sparta e' avanti di tre gol e con un piede e mezzo ai quarti. In una situazione di risultato disperata e psicologica complicatissima, anche perche' l'ambiente non nasconde il proprio disappunto, la Lazio ci mette almeno la generosita': se Keita non inquadra la porta, Mauri viene ancora una volta murato da Bicik mentre la deviazione di Klose non e' fortunata. Matri e Felipe Anderson per salvare almeno l'onore (servirebbero quattro gol), ma sembra ci sia uno specchio davanti alla porta dello Sparta e, ovviamente, col passare dei minuti, calano speranze e forze. Tranne qualche spunto isolato e poco convinto, la Lazio tira i remi in barca (anche se Biglia sfiora il gran gol su punizione all'87' e una bella azione di Felipe Anderson viene deviata in angolo) e si concede anche al contropiede allo Sparta, che sporadicamente va a caccia del poker.Non arriva, ma poco importa. La figuraccia era gia' sul piatto.

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