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Andrea Bocelli ha avuto il coronavirus: "Io e la mia famiglia. Ora dono il plasma"

Andrea Bocelli: "Ho avuto il coronavirus, ora dono il plasma per la ricerca"

Andrea Bocelli ha avuto il coronavirus: "Ho fatto il tampone ero positivo"

Andrea Bocelli ha avuto il coronavirus e ha scelto di donare il plasma per la ricerca. Nessun sintomo, "niente. Ho fatto il tampone e ho saputo che ero positivo. Onestamente, quando l'ho scoperto, era il 10 di marzo, mi sono tuffato in piscina perché stavo bene", ha spiegato il tenore.

Andrea Bocelli ha avuto il coronavirus: "Io e la mia famiglia. Sintomi lievi"

Andrea Bocelli è stato al centro prelievi dell'ospedale Cisanello di Pisa per donare il plasma ai fini dello studio, coordinato dall'Aoup, sulla cura per i malati di Covid. Sintomi lievi, poi, per gli altri familiari di Bocelli risultati positivi: «Solo febbri lievi, 37,2 o 37,3 chi l'ha avuta».

Coronavirus, Andrea Bocelli dona il plasma

Andrea Bocelli è arrivato all'ospedale accompagnato dalla moglie Veronica. Con la sua donazione Bocelli contribuisce alla sperimentazione, che vede capofila l'Aou di Pisa col reparto di malattie infettive diretto dal professor Francesco Menichetti, per testare sui pazienti Covid-19 l'infusione di plasma da pazienti negativizzati.  Sulla situazione attuale legata alla pandemia di coronavirus Andrea Bocelli ha spiegato: "Ci sono tante riflessioni da fare, grazie a Dio non ricopro ruoli politici, perciò non sono chiamato a prendere decisioni e non vorrei neppure essere nei panni di chi deve prenderle. Capisco che c'è stato un momento complicatissimo quando c'è stata l'emergenza negli ospedali, però io mi guardo intorno e ora vedo una situazione che è assolutamente normale, quello che non è normale è il comportamento di coloro che ancora oggi temono questo virus come la lebbra e un Paese che è in ginocchio perché le attività stentano a riprendere".

Rispondendo ai giornalisti che gli chiedevano se ritenesse allora ci fosse troppo allarmismo Bocelli ha aggiunto: "In questa fase mi sento di dire dì sì, all'inizio era giusto e giustificato specialmente da parte di chi doveva prendere decisioni importanti perché si trattava della vita di tante persone. Ora passati due-tre mesi cominciamo ad avere intanto le cure, a capire che il virus si è indebolito: io non sono un virologo né un infettivologo come il professor Menichetti, però abbiamo letto tutti molto e io penso che ci siano valutazioni da fare, soprattutto sui numeri, quelli dati sono almeno contrastanti". Sempre rispondendo ai giornalisti Bocelli ha riferito di vivere male la situazione, "quando non si riesce ad avere il controllo sulle situazioni, perché quello che è successo è qualcosa di incomprensibile: per qualche giorno ho pensato di vivere in un sogno, sperando di svegliarmi da un momento all'altro e di dire è stato un brutto sogno, è finito. Il fatto che un virus che appartiene alla famiglia dei virus che portano l'influenza, il raffreddore, il mal di gola, possa mettere in ginocchio un mondo intero è una cosa che ancora oggi faccio fatica a metabolizzare". Infine riguardo al Teatro del Silenzio ha annunciato che quest'anno "si farà una cosa simbolica".