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Napoli-Juventus, paura di scontri tra ultras: "Facciamo come in Inghilterra"

Napoli-Juventus partita a rischio, dopo gli scontri in autostrada

In seguito agli incidenti avvenuti sull'autostrada A1 tra ultras della Roma e del Napoli, sono state identificate circa 180 persone, la cui posizione è ancora al vaglio delle autorità. Visto il precedente, sale l'allarme per Napoli-Juventus, big-match in programma venerdì 13 allo Stadio Maradona. La storica rivalità tra le due tifoserie alimenta i timori per una partita considerata con “elevati profili di rischio” già nella riunione dello scorso 4 gennaio dell’Osservatorio nazionale sulle manifestazioni sportive.

 

 

 

L'Osservatorio ha suggerito la vendita dei biglietti per il settore ospiti “ai soli sottoscrittori dei programmi di fidelizzazione della Juventus, ovunque residenti”; la vendita dei biglietti per settori diversi da quello ospiti ai residenti in Campania ed ai sottoscrittori dei programmi di fidelizzazione del Napoli, ovunque residenti; incedibilità dei biglietti; implementazione del servizio di stewarding e dei controlli nelle attività di prefiltraggio e filtraggio, “con particolare riferimento alla corrispondenza delle generalità indicate sul biglietto e quelle dell’utilizzatore”. Altri approfondimenti verranno fatti nelle prossime ore, ma non sembra probabile che si giochi a porte chiuse.

I partenopei hanno preso una posizione molto chiara, con un messaggio rivolto alla politica: “Il Calcio Napoli condanna fermamente gli atti e i comportamenti di alcuni presunti tifosi, che purtroppo ancora frequentano gli stadi italiani, creando da sempre per i veri appassionati disagi e pericoli. Terrorizzando, come è successo ieri sull’autostrada A1, anche persone che tra l’altro erano completamente estranee a qualunque tifo calcistico”.

L’Inghilterra negli anni ’80 ha estirpato i facinorosi dagli stadi rendendo il calcio inglese il più sicuro e spettacolare del mondo, con provvedimenti drastici ma efficaci. Auspichiamo che il Ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, voglia prendere una volta per tutte iniziative appropriate e radicali. Sarebbe ingiusto, per colpa di poche centinaia di individui, vietare le trasferte a tutti. Ma non è tollerabile che persone violente possano viaggiare indisturbate per l’Italia e frequentare gli stadi”.

Sul tema, leggi anche: Dai rave agli ultras. Stadi: Giorgia Meloni segua il modello Margaret Thatcher

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