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Oaktree vuole tenersi l'Inter, e non venderla. Per alcune buone ragioni

di redazione

A Milano circolano voci di una possibile cessione dei nerazzurri da parte del fondo Usa. Ma le cose non stanno così

Inter in vendita, al momento solo voci

Da sempre attorno all'Inter circolano notizie di vendite, cessioni, nuovi soci di maggioranza o minoranza, dai tempi di Suning, anzi, da prima, ed anche oggi con Oaktree alla guida della società nerazzurra le cose non cambiano. Sappiamo poi tutti come vanno a finire queste voci, come quelle che negli ultimi due anni hanno legato la società di Viale della Liberazione al fondo saudita Pif, o a qualsiasi emirato. Voci... Tornate anche in questi giorni.

Perché vendere l'Inter

Dal punto di vista societario ci sono cose concrete che rendono i nerazzurri molto appetibili. Dal punto di vista finanziario ad esempio l'Inter ora è quasi sostenibile grazie all'attività di miglioramento dei conti e del bilancio passato negli ultimi tre anni da un -130 a -85 fino al -38 mln dell'ultimo esercizio. A questo si aggiungono gli aumenti di ricavi e fatturato in generale. Non solo. Oggi, questione delle ultime due settimane, il via libera per il nuovo stadio di proprietà sull'area di San Siro non è mai stato così vicino e concreto. 

A questo bisogna aggiungere la situazione sportiva. L'Inter si trova nel pieno di un ciclo vincente. La squadra è solida, forte, pronta per lottare ad alti livelli in Italia ed in Europa; successi a cui si legano in maniera diretta maggiori introiti. Insomma, la squadra giusta nel momento perfetto per finire sotto la lente dei grandi fondi e dei grandi poteri economici mondiali interessati ad investire nel calcio.

Perché Oaktree resterà alla guida

La premessa è d'obbligo. I fondi ragionano con un solo obiettivo: il vantaggio economico. Ecco perché davanti ad un'offerta irrinunciabile Oaktree sarebbe pronta a sedersi al tavolo della trattativa. Ma ci sono motivi altrettanto validi per cui ora la manovra sarebbe poco conveniente.

A cominciare proprio dallo stato finanziario della società. Oaktree ha approvato un aumento di capitali di 40 milioni per sistemare i conti dell'Inter, cifra perfettamente sostenibile per un colosso da decine di miliardi di dollari. Inoltre si spera in futuro di riuscire addirittura ad arrivare in attivo, un poco come sta succedendo al Milan, grazie ai risultati sportivi ed ai paralleli miglioramenti nelle entrate. 

C'è poi la questione stadio; la struttura di proprietà porterebbe ad un aumento esponenziale del valore della società. Meglio quindi vendere non subito, ma tra un paio d'anni quando proprio con il via al progetto del prossimo San Siro (se mai si dovesse ancora chiamare così...) il prezzo dell'Inter dal miliardo e passa di oggi potrebbe arrivare al miliardo e mezzo.

Che poi oggi come oggi Oaktree non abbia intenzione di vendere lo si vede dalle mosse societarie. Proprio in queste ultime settimane ci sono stati movimenti importanti in alcune posizioni cardine della società dove uomini di fiducia del fondo Usa hanno preso il posto di dirigenti dell'era Suning (ed il ricambio non si è ancora concluso).

Facile quindi credere che per il prossimo trienno Alejandro Cano ed i suoi resteranno a Milano, a meno di una proposta indecente e non rifiutabile. Che oggi non c'è.

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