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Roma, Pallotta: Garcia resta ma non ho gradito certe frasi

James Pallotta incontra a Londra lo stato maggiore del suo club. Un vertice per discutere della Roma che sara'. Al fianco del presidente ci saranno, tra gli altri, il dg Baldissoni, il ds Sabatini e il ceo Zanzi, il grande assente sara' Rudi Garcia che, a quanto sembra, avrebbe partecipato volentieri alla riunione ma e' stato lasciato fuori. In un'intervista alla Gazzetta dello Sport il numero 1 del club giallorosso, parla del futuro del francese e assicura: "Vogliamo andare avanti con il nostro tecnico. Con lui la Roma e' arrivata due volte seconda". Detto questo, Pallotta ammette che le dichiarazioni rilasciate da Garcia prima dell'ultima di campionato con il Palermo, non gli sono andate giu'.

"Non nego che quella conferenza stampa non mi sia piaciuta. Certe cose non bisogna darle in pasto all'opinione pubblica. Se ci sono divergenze, si parla all'interno della struttura, altrimenti si crea solo confusione - ha spiegato Pallotta - Io non credo che il gap con la Juventus sia incolmabile. La Juve ha il vantaggio di un progetto avviato prima del nostro, ha uno stadio di proprieta' e un'esperienza consolidata, ha una base cosi' forte che e' riuscita a gestire bene il cambio di allenatore, ma la Roma e' sulla buona strada per acquisire la dimensione della Juve". Fu lo stesso Garcia a parlare apertamente di scudetto. "Ha solo cercato di dare sicurezza alla squadra - commenta Pallotta - E' stato un modo per aumentare l'autostima dei giocatori. Probabilmente pero' anche in questo caso sarebbe stato meglio parlare di certe cose all'interno dello spogliatoio e non in pubblico". Il secondo posto non e' da buttar via, ma non e' il massimo e Pallotta dice: "io non sono mai soddisfatto perche' punto sempre al miglior risultato. E' chiaro che qualcosa non ha funzionato, ma nonostante tutto, siamo secondi per la seconda volta di fila e andiamo in Champions, evitando lo stress dei playoff".

"La preparazione atletica non e' stata sufficiente aggiunge - Dopo un'ora la squadra non aveva piu' energie, faticava. Il calcio non e' il basket e neppure il baseball che ha molte pause. Nel calcio devi correre 90 minuti. Cambieremo lo staff che si occupa della preparazione atletica. Sara' un cambio radicale: 5 uomini di assoluto livello, compreso un nutrizionista. Nelle gare di Manchester e all'andata contro la Juve la Roma gioco' un buon calcio, ma non reggeva piu' di 60 minuti e questo limite non puo' essere attribuito alla squadra. Bisogna allenarsi meglio e correre di piu'". Per Pallotta il momento chiave della stagione e' arrivato "dopo la sconfitta con il Bayern. Ci ha tolto sicurezza e convinzione. Non ci siamo piu' ripresi. Quella sera il nostro allenatore ha sbagliato la gestione della gara. L'altro momento decisivo e' stato il pari di Mosca. Avessimo vinto col Cska, saremmo andati avanti in Champions". Anche il mercato di gennaio non ha convinto. "Doumbia aveva giocato la Coppa d'Africa e non era pronto. Ibarbo ha avuto problemi fisici, ma nelle ultime gare ha dimostrato di essere utile". Garcia oggi non sara' alla riunione, ma puo' stare tranquillo. "Lui sa quali sono i nostri progetti e quale sia la strategia di questa societa' - spiega Pallotta - Sono convinto che nella prossima stagione, con le novita' che stiamo introducendo, si possa fare meglio. Lo ripeto: Garcia e' il nostro allenatore".