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Rudy Garcia e Pioli nel mirino dei tifosi: Napoli-Milan, cosa non funziona
Stefano Pioli, cinque derby e cinque ko per il suo Milan con l'Inter di Simone Inzaghi. Rudy Garcia e i campanelli d'allarme del Napoli
Pioli, cinque gol e cinque sconfitta con l'Inter di Inzaghi: i derby da incubo del suo Milan
Stefano Pioli ha vissuto un weekend decisamente difficile: la manita subita contro l'Inter nel derby è stata un duro colpo subito per il suo Milan, uscito bocciato al primo grande esame di maturità della stagione. In mezzo a tante grida d'allarme di queste ore, parafrasando un vecchio motto calcistico andrebbe anche sottolineato che 'è meglio perdere una volta con 5 gol, che cinque volte uno a zero': alla fine per il Diavolo sono tre punti in meno dell'Inter capoclassifica (giusto ricordare che prima della stracittadina avevano vinto e convinto contro Bologna, Torino e sul campo della Roma). Ma è altrettanto ovvio che la cinquina firmatata da Thuram, Lautaro, Mkhitaryan (doppietta) e Frattesi è stata pesante.
Le colpe che vengono attribuite a Pioli? Milan alla quinta sconfitta su cinque nel 2023 contro l'Inter, squadra che, pronti-via, spesso è partita ad handicap nel derby andando subito sotto (era già accaduto in Supercoppa Italia e nell'andata della semifinale di Champions League), la posizione di Davide Calabria terzino-regista più accentrato 'alla Cancelo-Walker' (Guardiola style) con i giocatori di Simone Inzaghi che hanno affondato i loro colpi (anche) sulla destra. E una coppia di centrali Thiaw-Kjaer più 'di posizione' (rispetto a giocatori maggiormente veloci come gli assenti Tomori e Kalulu) che forse non è stata protetta nel migliore dei modi, trovandosi così spesso a dover provare ad arginare gli scatenati Thuram e Lautaro a 'campo aperto'.
"I cambi erano un tentativo estremo di riaprire la partita… Se fai 3-2 la riapri. Squilibrare la squadra mettendo qualche attaccante in più lo fanno tutti. Ma il modo di difendere del Milan ti porta ad avere squilibri", è stata ad esempio l'analisi di Beppe Bergomi a Sky Sport sulla sconfitta rossonera di sabato. "Non solo sul 3-1, ma anche prima ha sempre accettato l’uno contro uno dietro. Questo modo di attaccare con i terzini che entrano dentro il campo, una volta che ti intercettano palla i due centrali rimangono sempre a giocarsela con i due attaccanti”.
Tornando invece all'approccio alla partita, Stefano Pioli va detto che ha respinto le critiche nel post partita: "Penso che nei primi 4 minuti avevamo tenuto palla solamente noi e in una situazione dove eravamo anche messi bene… Quelli sono i classici episodi in cui loro sono stati più scaltri di noi. Su questo dobbiamo lavorare".
Pioli, l'hastag #pioliout dei tifosi. Curva Sud Milan: "Non è questione di perdere derby ma il come li si perdono"
Dichiarazioni che non sono piaciute ai tifosi. Sui social nel frattempo l'hastag #pioliout usato dai fans del Milan è entrato in tendenza. Intanto la Curva Sud Milano ha espresso il suo pensiero sulla sconfitta con un comunicato: "l valore delle parole è direttamente proporzionale al valore di chi le pronuncia. A te caro Milan non è questione di perdere derby ma il come li si perdono! Ancora una volta nello stesso identico modo. E probabilmente due domande di come si prepara sta partita qualcuno se le deve fare!".
Pioli, la fiducia del Milan nell'allenatore
L'allenatore rossonero in realtà non è in discussione all'interno del club di via Aldo Rossi e non esiste alcuna ipotesi di cambio in panchina: Stefano Pioli gode della fiducia della dirigenza. Ovviamente servirà una reazione, sin dall'esordio in Champions League contro il Newcastle e nelle prossime partite di campionato che portano alla seconda sosta (Verona a San Siro, trasferta infrasettimanale a Cagliari, Lazio in casa e poi sul campo del Genoa - a soli tre giorni dopo la sfida sul terreno del Borussia Dortmund).
Rudy Garcia, il Napoli campione d'Italia inizia in salita la stagione #garciaout in tendenza su Twitter
Da Milano a Napoli. Da Spalletti a Garcia all'ombra del Vesuvio. L'inizio di stagione per l'allenatore francese e la sua squadra è stato in salita e anche per lui come Pioli è andato in tendenza su Twitter #garciaout. Con lo scudetto sul petto, conquistato giocando un grande calcio dall'inizio alla fine, le attese dei tifosi partenopei erano e sono altissime, anche pensando che sostanzialmente il gruppo campione d'Italia (salvo Kim) è stata riconfermata in toto, a partire dai gioielli Osimenh e Kvaratskhelia. La sconfitta in casa contro la Lazio (con un secondo tempo molto poco convincente) e il pareggio sul campo del Genoa (prima ora di gioco al di sotto delle aspettative) hanno acceso una spia nel motore del Napoli.
La squadra brillante e padrona del campo ammirata un anno fa, devastante in attacco (77 gol fatti) e quasi impenatrabile in difesa (solo 28 reti subite) al momento è un ricordo. Più della tensione manifestata sul 2-2 da Kvara all'89° ("Ma che fai?? Ma perché??", le parole del georgiano rivolgendosi alla panchina, quando è stato sostituito da Alessio Zerbin a Marassi) urge ritrovare le certezze che appartenevano al Napoli vincente che ha vinto lo scudetto. E lo stesso Kvara, eletto con merito MVP nel campionato passato, deve tornare il giocatore brillante e immarcabile visto in passato (sei mesi senza gol in campionato, l'ultimo con il Torino il 19 marzo).
Kvaratskhelia (foto Lapresse)
Detto che quattro partite di campionato con 7 punti conquistati (meno cinque dall'Inter capolista) rappresentano al massimo un piccolo campanello d'allarme nell'arco di una stagione lunghissima, certo il Napoli di Rudy Garcia sarà chiamato a una reazione nei prossimi match. Il calendario porta Osimenh e compagni all'esordio in Champions League sul campo del Braga (prima della sfida stellare del 3 ottobre al Diego Maradona contro il Real Madrid), mentre in campionato gli esami saranno a Bologna, in casa con l'Udinese, quindi trasferta a Lecce e la Fiorentina prima della sosta.