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Simone Barlaam: "Io Superman del nuoto paralimpico. Greg Paltrinieri? Che resilienza"
Tre ori a Parigi 2024, 19 iridati, i primati mondiali e non solo: "Mi ispiro ad Alex Zanardi e alla Mamba Mentality di Kobe Bryant". L'intervista a Simone Barlaam
Simone Barlaam, il "Superman del nuoto paralimpico" e i trionfi a Parigi 2024
Tre medaglie d'oro a Parigi 2024 (e un argento): il supereoe italiano del nuoto paralimpico è senza dubbio Simone Barlaam. Se alle Olimpiadi l'Italia si era emozionata per le imprese di Ceccon o Martinenghi, le Paralimpiadi sono state una sinfonia bellissima, suonata nella piscina della Ville Lumiere da questo ragazzo milanese, classe 2000, che le sue battaglie più importanti le ha combattute (e vinte) sin dall'infanzia: 12 interventi chirurgici nella sua vita, il primo a 3 giorni dalla nascita a causa di una coxa vara e una ipoplasia congenita del femore destro (con una gamba più corta dell'altra di 15 centimetri).
Poi c'è lo sport. E lì i numeri sono pazzeschi: 19 volte campione iridato, 12 volte trionfatore a livello europeo, pluri-primastista mondiale. E' quasi inutile sottolineare ciò che appare ovvio e sotto gli occhi di tutti: Simone Barlaam è indiscutibilmente uno dei migliori atleti paralampici dello sport italiano e mondiale. E ora si racconta a tutto campo in queste intervista ad Affaritaliani.it.
Simone Barlaam: "Paltrinieri è un grande esempio di resilienza. Mi ispiro ad Alex Zanardi e a Kobe Bryant"
Ti hanno definito il Superman del nuoto paralimpico. Ti piace come definizione?
"Mi piace questo soprannome. Molti hanno detto per le somiglianze fisiche: occhiale, capello nero con ricciolino che ogni tanto spunta. Mi si addice..."
.... o c'è qualche altro super eroe dei fumetti a cui ti senti più vicino?
"No, sicuramente Superman. Batman mi affascina, ma - per fortuna mia - non mi ci rivedo nella sua storia professionale e nell'oscuro supereroe che è"
Tra i grandi campioni del nuoto italiano di oggi e di ieri chi è che ammiri di più?
"Tantissimo Greg. Paltrinieri è un grande esempio di resilienza. Fenomenale. Con lui ho anche condiviso un collegiale, abbiamo fatte delle belle chiacchierate, è una persona fantastica. E la Divina, Federica Pellegrini: impossibile non menzionarla. O Federico Morlacchi, è come un fratello maggiore per me. Sono tantissimi, Filippo Magnini, Massimiliano Rosolino.. Potrei star qui ore"
E chi è l'atleta al di fuori del nuoto a cui ti ispiri?
"Ne dico due del passato a pari merito, Zanardi e Kobe Bryant"
Zanardi perché...
"Alex ho avuto il piacere di incontrarlo qualche volta... un gigante d'uomo, sia come etica sportiva che come persona e atleta.
E il compianto Kobe...
"Per la sua 'Mamba Mentality' che mi ha sempre affascinato molto, quando ero piccolino mi motivava tanto. Non che adesso non lo faccia, ma in passato mi ha aiutato molto"
Nella tua vita ti sei sottoposto a decine di operazioni e sacrifici. Ci racconti quali sono stati i momenti più difficili che hai vissuto nella tua lotta quotidiana con la malattia?
"Ho fatto tanti sacrifici e operazioni. Per fortuna l'averle fatte da piccolino mi fa ricordare solo i momenti belli. I miei genitori probabilmente hanno vissuto momenti più difficili. Poi ovvio mi ricordo una frattura alla mia gamba, al mio femore che avevo avuto giusto uno o due giorni prima di essere dimesso per tornare a casa. Mi ha spezzato letteralmente e non solo dentro. O l'odore plasticoso della mascherina per l'anestesia era un po' un trauma. Mi dava fastidio sentirlo. Però...
Però...
"Per il resto fortunatamente, se mi ha portato dove sono adesso, mi sento grato di tutto quello che ho passato, perché mi ha fatto vivere delle emozioni che poche persone al mondo hanno il privilegio di vivere"
Un sogno che coltiva il Simone Barlaam atleta?
"Continuare a divertirsi per quanto più tempo possibile in vasca. Continuare a dire la sua"
... e un sogno del Simone Barlaam uomo?
"Vorrebbe disegnare la sua vita a fumetti. Poi ci sono i sogno classici di ogni essere umano: prender casa, far famiglia... Robe molto noiose (sorride, ndr), ma che sono importanti e gratificanti nel profondo"
Hai mai pensato come sarebbe stata la tua vita senza i problemi di salute che hai avuto... chi saresti stato, cosa avresti fatto?
"Senza la mia disabilità... ci penso ogni tanto. Sarei curioso di vedere come sarebbe la mia vita, però non la cambierei perchè va benissimo così. Anche perché sarei una persona completamente diversa, conoscerei persone completamente diverse. Non so... Probabilmente avrei fatto qualche altro sport. Magari non sarei stato così bravo (ride, ndr), magari non avrei mai messo il piede in piscina"
Fuori dal nuoto, quando sei in realtà cosa ami fare di più... i tuoi hobby, le tue passioni private
"Oltre a quella del disegno, che è abbastanza risaputa, cose abbastanza normali di qualsiasi ragazzo della mia età... stare con gli amici, uscire, le cene. Nulla di fuori dalle righe. Amo molto viaggiare: lo faccio tanto col nuoto, ma lì oltre alle piscine e agli aeroporti non ho occasione di vedere altro. E mi piace lo scuba diving, fare le immersioni"