Totti come Massimo D'Alema. Renzi può fare come Pallotta...
Totti giocherà un altro anno nella Roma.
La vita, anche sportiva, ricomincia a 40 anni...
E, non sempre, rottamare è bello (e giusto), non solo nel calcio...
Oltre a Buffon, che intende mantenere...Allegri i tifosi della Juventus fino a 40 anni, si siederanno sulle panchine non dei giardinetti, ma delle riserve del Toro e della Roma i portieroni Luca Castellazzi - 41 anni a luglio, il più attempato della serie A- e Morgan De Sanctis, stimato da Spalletti, 39 anni, coetaneo del bomber del Verona, Luca Toni, ex azzurro ( non portato da Prandelli in Brasile : un grave errore !)che, invece, ha salutato tutti, dopo aver realizzato 324 goal, l'ultimo ai bianconeri.
Nella vittoria di Totti, la passione, l'entusiasmo e il tifo dei romanisti, oltre al sostegno dei media-in primis, il giornale sportivo della capitale - al "Pupone", hanno prevalso sui freddi calcoli dei manager americani e del "sergente di ferro", Spalletti.
E va elogiata anche la moglie del capitano giallorosso, donna Ilary Blasi, simpatica e brava showgirl, che condivide con il marito-non lo ha assillato, lasciandolo libero di decidere- l'ironia e la cortese disponibilità nei confronti dei fans e dei media, non atteggiandosi a diva.
D'Alema, tifoso della "Magica", chiederà, adesso, al "presidente" del suo club, il PD, Matteo Renzi, di revocargli la rottamazione? Improbabile, conoscendo il sussiego e l'altezzosità dell'ex premier, affetto, a differenza di Francesco, del "complesso dei migliori", uno dei principali difetti della sinistra post-comunista.
E poi Renzi, oltre a bocciare l'anagrafe e i non pochi errori politici di "Baffino", non potrebbe reimbarcare Max, che con la Toscana, e i "cerchi magici" gigliati, non ci azzecca nulla. Il nemico di Veltroni, in politica e nel tifo calcistico, è nato a Roma e ha cominciato a far politica in Puglia, nel Pci di Berlinguer. Ha studiato, certo, con Fabione Mussi, alla Scuola Normale Superiore di Pisa, che lasciò poco prima di discutere la tesi di laurea. Ma fiorentini e pisani non si amano-vero, Enrico Letta ?- da quando il Grande Maestro di Firenze, Dante Alighieri, defini' Pisa "vituperio de le genti del bel Paese...".
Pietro Mancini
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