L'orso a San Romedio. Protestano gli animalisti

Torna l’orso bruno a San Romedio, ma l’operazione non piace agli animalisti. La Lega per l’abolizione della caccia biasima la decisione presa dai Comuni di Coredo, Sanzeno e Romeno di portare nel recinto accanto al santuario, privo di animali ospiti da anni, un esemplare in cattività del parco d’Abruzzo.
Il trasferimento è stato appena compiuto ed ha avuto il benestare della Provincia con i relativi permessi. Ma si sono levate vibrate proteste. Perché l’arrivo dell’orso si sarebbe verificato in modo “poco trasparente”. Attacco alle autorità da parte di Francesco Mongioi della Lac. Come qualificare un pubblico amministratore che utilizza un essere vivente per raccattare consensi? Sempre secondo Mongioì, con l'arrivo di Bruno l'eremo di San Romedio cambia il proprio status: “Da luogo di culto si trasforma in luogo d’attrazione turistica: uno dei peggiori, perché esibisce una vita per attrarre visitatori. Non sarà più possibile sentirsi in comunione con un sacerdote che celebra i sacramenti a pochi metri da un animale ingiustamente segregato”.
Dalla Provincia si precisa però che l’esemplare portato in Trentino viveva già in cattività in Abruzzo. Un suo rilascio allo stato brado sarebbe pertanto impossibile.