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Le tre anime di Bianca sul lago di Annone: relais, cafè lounge e restaurant
La struttura apre dopo un restyling totale. E' stata concepita partendo da un format di ospitalità fuori dagli schemi canonici. La cucina è il regno di Albini
Dopo una radicale ristrutturazione che ha comportato la creazione di dieci camere, di cui otto suites, Bianca è pronta a valorizzare il territorio lecchese di Annona, a due passi dal Lago di Como, ancora poco conosciuto. Partendo da una struttura esistente, che per oltre 60 anni è stata il punto di riferimento gastronomico della zona, si è intervenuti con un restyling totale che ha portato alla creazione di nuove camere e suites, denominate “Bianca Relais”, del ristorante “Bianca sul Lago” e il cafè lounge “Drop”. Un valore aggiunto per Bianca che rendono la struttura unica soprattutto per il benessere psico-fisico che offre ai propri clienti. Bianca nasce dall’iniziativa, imprenditoriale, ma non solo, della famiglia Spreafico. Dopo tanti viaggi intorno al mondo i componenti della famiglia hanno pensato di dare vita al luogo che avrebbero voluto trovare da ospiti: uno spazio accogliente, immerso nella natura, dove il cibo è indimenticabile e l’accoglienza inizia con un sorriso. Ma c’è anche una motivazione affettiva: il locale che si scelto di ristrutturare è stato dal 1952 al 2004 il ristorante “Cà Bianca” e qui gli Spreafico erano di casa perchè per decenni lo hanno scelto per ritrovarsi, quasi quotidianamente, con gli amici. Bianca è una sorta di tributo a questo passato glorioso che per anni hanno vissuto e assaporato in prima persona. Bianca è stato concepito partendo da un format di ospitalità che è fuori dagli schemi canonici: si tratta di una casa di lusso, più che un hotel, all’interno della quale agli ospiti viene proposta un’esperienza autentica e tailor-made.
La cucina del ristorante “Bianca sul Lago” è affidata allo chef Fabrizio Albini: la si potrebbe definire contemporanea, essenziale e golosa. Anche la zona è un gioiello poco conosciuto, con una spiccata vocazione industriale, ma con un suo fascino. Basti pensare che questi territori stregarono lo scrittore francese Stendhal che scrisse, nel 1818, un diario attorno al suo viaggio in Brianza. A tratti si potrebbe anche avere l’impressione di essere fuori dal mondo, mentre in realtà, fra lago e colline, si è ben connessi ai maggiori centri abitati della Lombardia (a Milano ci si arriva in 45 minuti). Dalle grandi vetrate del ristorante, dalle terrazze o da gran parte delle camere è possibile scorgere lo sky-line del paese brianzolo. Il ristorante è il regno dello chef Fabrizio Albini. Dopo le ultime esperienze al Cristallo di Cortina e al The Stage di Milano con AtCamen Albini, bresciano e classe 1976, ha conosciuto la famiglia Spreafico grazie ad un amico comune: Giancarlo Morelli del Pomiroeu di Seregno (Mb). Lo chef Albini, che ha esordito nelle cucine de L’Albereta di Erbusco con Gualtiero Marchesi, ha maturato negli anni numerose esperienze, sia in Italia che all’estero ed in particolar modo in Francia. È docente per diverse associazioni di categoria e collaboratore per diversi istituti d’eccellenza gastronomica.