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Finanza

Piazza Affari ha chiuso in rialzo una seduta caratterizzata da numerosi spunti societari, in primis Telecom Italia, Mediaset e Banco-Bpm. Andamento attendista anche per Wall Street che arriva da ben cinque settimane di rialzi in scia alle decisioni della Fed, al rimbalzo del petrolio e ai buoni dati macroeconomici. Gli investitori sono quindi alla ricerca di nuovi catalyst dopo due settimane intense nelle quali hanno dominato le mosse delle Banche centrali (Bce, Bank of Japan e Federal Reserve). Sul valutario da segnalare la sofferenza della sterlina a seguito delle dimissioni di Ian Duncan Smith, Segretario di Stato per il Lavoro e tra gli esponenti di spicco del partito conservatore. Duncan Smith ha comunque precisato che la sua decisione non è basata sul suo sostegno alla campagna a favore della Brexit. Nella prima seduta di una settimana “corta” per le festività pasquali a Piazza Affari l’indice Ftse Mib ha chiuso con un rialzo dello 0,46% a 18.696 punti.

La Borsa sembra credere nella fusione tra Banco Popolare e Bpm che hanno guadagnato rispettivamente il 5,92% a 7,25 euro e il 3,37% a 0,69 euro. Sabato, durante l’assemblea del Banco, l’Ad Pier Francesco Saviotti ha dichiarato che i due istituti sono propensi nel venire incontro alle richieste della Bce. Saviotti, per la prima volta, non ha escluso al 100% il ricorso all’aumento di capitale. Il mercato attende ora le riunioni dei board delle due banche, in programma domani, che potrebbero essere decisivi per la fusione. Nel settore bancario gli acquisti hanno premiato anche Mps (+3,95% a 0,619 euro), Intesa SanPaolo (+1,04% a 2,518 euro) e Unicredit (+1,36% a 3,734 euro). Scatto di Telecom Italia (+3,07% a 1,041 euro) dopo le dimissioni dell’Ad Marco Patuano. L’addio di Patuano è frutto del pressing di Vivendi che sta stringendo sempre più la presa sul controllo di Telecom Italia. Il colosso francese, che lo scorso giugno era entrato nell’azionariato di Telecom con una quota dell’8%, di recente si è portato al 24,9%, ad un soffio dalla soglia dell’Opa obbligatoria.

Negativa Mediaset (-0,80% a 3,74 euro) dopo la smentita di Silvio Berlusconi alle indiscrezioni di stampa che parlavano di un accordo di massima tra la Fininvest e Vivendi per uno scambio azionario, che segnerebbe il primo passo per portare il Biscione sotto le insegne francesi. “Conosco Bollorè e so dell’azione di Vivendi, è vero c’è interesse per format e listino di film ma non a Mediaset”, così l’ex premier intervenuto a Rtl ha spento i rumors di questa mattina. Da segnalare sul listino milanese la brillante performance di Exor, che ha guadagnato il 3,77% a 31,91 euro, mentre Saipem ha chiuso con un ribasso del 3,40% a 0,366 euro.

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