Alleanza Putin - Trump, le conseguenze su politica estera e economia in Russia
L'elezione di Trump non porta solo buone notizie per Putin. L'alleanza col magnate Usa causerà problemi nella politica estera ed economica del Cremlino
PUTIN CON DONALD TRUMP VERSO UN'EUROPA RUSSOCENTRICA
Un quarto di secolo di politica americana rovesciato in un giorno. Se Donald Trump dovesse mantenere la promessa di cancellare il Ttp nelle prime 24 ore di permanenza alla Casa Bianca, non salterebbe solo un accordo commerciale colossale. Salterebbe l'intera impostazione della politica estera americana plasmata all'indomani della fine della Guerra Fredda. Da quando, cioè, il crollo del Muro di Berlino fece pensare che la storia, sul Vecchio Continente, fosse ormai giunta al suo capitolo finale, mentre altri scenari e altre frontiere si aprivano ad ovest. Un processo più che ventennale, il cui compimento può essere considerato il discorso sullo Stato dell'Unione pronunciato da Barack Obama nel gennaio del 2015. Forte dei successi diplomatici dell'apertura con Cuba e dell'imminente accordo sul nucleare con l'Iran, Obama tratteggiò un quadro degli equilibri internazionali che aveva come fulcro la Partnership Transpacifica, concretizzatasi pochi mesi fa con il Trattato che ora Trump intende spazzar via.
TRUMP: "IL RAPPORTO CON PUTIN MIGLIORERA' MA NON SARA' UN RESET"
Trump ha detto di voler migliorare i rapporti con il suo omologo russo Vladimir Putin, ma ha sottolineato che l'eventuale riscaldamento delle relazioni non dovrebbe essere chiamato un "reset". "Non vorrei usare questo termine dopo quello che e' successo", ha detto Trump in una intervista, aggiungendo che "sarebbe bello" se lui e Putin potessero andare d'accordo. Il tycoon ha aggiunto anche di aver già parlato con il presidente russo dopo la vittoria alle elezioni, ma non ha fornito ulteriori dettagli.
PUTIN: "INCONTRO CON TRUMP? ANCORA DA STABILIRE"
Un incontro con il presidente eletto degli Stati Uniti, Donald Trump, e' un'eventualita' ancora da discutere. Lo ha detto il leader della Federazione russa, Vladimir Putin, in una dichiarazione rilasciata alla stampa ai margini del vertice della Cooperazione economica asiatico-pacifica (Apec), tenutosi quest'anno a Lima. "Non abbiamo parlato nei dettagli della possibilita' di un colloquio, ma ovviamente abbiamo concordato sulla necessita' di organizzare al piu' presto una riunione tra le nostre amministrazioni", ha affermato Putin, interrogato dai giornalisti sul contenuto della sua recente telefonata con Trump. Il presidente russo ha poi sottolineato che, essendo lo staff di Trump ancora in fase di formazione, sarebbe prematuro parlare adesso di argomenti cosi' importanti. Lo ha confermato, proprio in questi giorni, il portavoce del Cremlino, Dmitrij Peskov, che ha anche detto di non aver avuto contatti con nessun rappresentante del presidente eletto statunitense durante la sua recente vista a Mosca. "Trump non ha ancora assunto ufficialmente l'incarico, e faccio presente di non aver mai annunciato avvenuti dialoghi con il suo staff. Ho solo detto che gli esperti, gli analisti politici e il personale degli uffici governativi russi all'estero hanno mantenuto contatti regolari con i piani alti della politica statunitense, e viceversa. Ma sono pratiche di routine", ha concluso Peskov.
ALLEANZA TRUMP - PUTIN: LE CONSEGUENZE PER PUTIN
Ma il "reset" dei rapporti tra Stati Uniti e Russia non sarà del tutto indolore per Putin. Il presidente russo dovrà sacrificare alcune delle politiche fondamentali come l'anti-americanismo e il protezionismo economico, che hanno facilitato il suo consolidamento del potere. Putin ha infatti costruito integralmente la sua politica estera con una premessa fondamentale: gli Stati Uniti rappresentano il primario rivale della Russia, anzi unico rivale internazionale. Ma cosa succede se quel nemico, o almeno la sua più estrema caricatura, improvvisamente scompare? Putin dovrà sostituire la propaganda anti Usa con qualcosa d'altro. L'antiamericanismo ha sempre funzionato in Russia come un collante sociale ed elemento di unità nazionale. Stato Islamico ed Europa come rivali non hanno lo stesso peso e non funzionerebbero alla stessa maniera. Se dovessero cessare le sanzioni economiche sulla spinta di Trump l'intera strategia economica di Putin dovrebbe essere rivista, così come le misure protezionistiche. Inoltre, la fine delle sanzioni andrebbero di pari passo con il processo di pace con l'Ucraina, altro tassello da rivedere per la politica estera del Cremlino. Insomma, la vittoria di Trump è stata accolta sì con favore da Putin che però potrebbe anche avere qualche problema da risolvere.