Affari Europei
Attentato San Pietroburgo, Putin campione anti Isis. Est Europa più vicino
Le proteste di piazza in Russia vengono messe a tacere dall'attentato di San Pietroburgo. Putin diventa il campione anti Isis. E l'Est Ue è sempre più vicino
ATTENTATO A SAN PIETROBURGO, LE CONSEGUENZE
Da comunista a campione della cristianità. Sembra incredibile, ma la parabola di Vladimir Putin pare destinata a essere proprio questa. Mentre l'attentato di San Pietroburgo sconvolge la Russia e il mondo è infatti inevitabile chiedersi che cosa possa accadere adesso a Mosca (e non solo). Ed è altrettanto inevitabile prevedere una grande stretta di Putin sul fronte sicurezza. Il potere e la libertà d'azione del Cremlino, in uno scenario di allarme generalizzato e globale, non possono che aumentare.
PROTESTE DI PIAZZA E OPPOSIZIONI A PUTIN MESSE A TACERE
Impossibile non sottolineare come l'attentato di San Pietroburgo arrivi in un periodo di grande tensione in Russia. Nelle ultime settimane, infatti, le opposizioni a Putin si sono organizzate in maniera massiccia e hanno riempito le piazze come non accadeva dal 2012. Il Cremlino ha arrestato molti oppositori scatenando anche varie polemiche con Unione Europea e Stati Uniti. E'inevitabile che, in nome della sicurezza generale, Mosca adotterà strumenti di controllo più stringenti e le manifestazioni di piazza saranno rese ancora più difficili. Il potere politico, come sempre nei momenti di incertezza, serrerà le fila e l'opinione pubblica sarà pronta ad affidarsi nelle mani esperte di Putin per garantire la propria sicurezza.
PUTIN CAMPIONE ANTI ISIS DELLA CRISTIANITA'
In Francia si voterà a breve, in Germania si voterà dopo l'estate. Il Regno Unito è impegnato nei negoziati per la Brexit e l'Ue è spaccata. Per non parlare di un Trump intento a rilanciare il protezionismo a stelle e strisce. In un momento come questo, in cui il terrorismo è una minaccia globale, è chiaro che la Russia sembra come il paese più stabile, quantomeno nella sua guida politica. Putin, incredibilmente, sembra ormai destinato a rivestire in tutto e per tutto di campione anti Isis della cristianità. Un ruolo che agli occhi di molti europei filo russi sta già rivestendo da tempo, sin da quando ha avviato la campagna in Siria. Ma che ora sembra destinato ad assumere ancora di più. La reazione di Putin contro il jihadismo sarà spietata e buona parte dell'occidente vedrà in lui la propria ancora di salvezza.
RAPPORTO ANCORA PIU' STRETTO TRA PUTIN E TRUMP
Il neo presidente degli Stati Uniti Trump non sembra smaniare dalla voglia di impegnarsi in prima persona in Medio Oriente e sul fronte orientale della Nato. Al contrario, dopo l'attacco a San Pietroburgo, l'interventismo di Putin potrà subire una ulteriore accelerata. E' chiaro che in uno scenario simile il rapporto tra Usa e Russia non potrà che giovarne. Washington infatti lascerà mano libera a Mosca che assurgerà sempre più al ruolo di leader delle operazioni anti jihadismo in Medio Oriente.
MOSCA ALLARGA LA SFERA DI INFLUENZA SULL'EST EUROPA
L'attivismo e il protagonismo di Mosca non potrà che avere influenze anche sui paesi dell'Est Europa. Ungheria. Bulgaria, Repubblica Ceca, Slovacchia ma anche paesi balcanici saranno costretti ad avvicinarsi a Mosca. Di fronte alla minaccia jihadista, infatti, si troveranno da una parte una Bruxelles ancora divisa e impegnata con la Brexit e dall'altra la monolitica furia di Putin. E' prevedibile che l'ago della bilancia li farà pendere verso la Russia, che così potrà ulteriormente allargare la sua sfera di influenza sull'Est Europa, in un processo che in realtà è già in corso da qualche tempo.
POSSIBILI TENSIONI CON L'UE
Tutto ciò potrebbe creare anche tensioni con l'Ue. Putin infatti mira a rafforzarsi indebolendo l'Unione Europea. Non è un caso che Mosca veda di buon occhio la Brexit e stia decisamente dalla parte dei partiti anti sistema, da Marine Le Pen al Movimento 5 Stelle. Una Russia sempre più attiva sull'Est Europa non potrà che scatenare la reazione politica di Bruxelles. Ma in questo senso saranno decisive le elezioni in Francia e Germania. Con Le Pen e Schulz l'opposizione a Mosca sarebbe praticamente nulla. Con Macron e Merkel invece la musica sarebbe diversa.