Lo sguardo libero

Da Biden a Trump, come cambiano le relazioni tra Giorgia Meloni e la Casa Bianca

Di Ernesto Vergani

Apprezzata dall’ex presidente USA Joe Biden e accolta con favore dal nuovo inquilino della Casa Bianca Donald Trump, la premier italiana Giorgia Meloni, più che essere il "cavallo di Troia" in Europa per Trump, come suggerito da alcuni analisti e ripreso dalla leader del PD Elly Schlein, è chiamata a gestire un difficile equilibrio: la politica delle relazioni bilaterali e la logica del divide et impera di Trump potrebbero metterla in una posizione vulnerabile.

Contrariamente alle aspettative, Meloni ha costruito un rapporto solido con Biden, nonostante le differenze ideologiche. Il sostegno all'Ucraina e la decisione di ridimensionare l’adesione dell’Italia alla Nuova Via della Seta cinese sono stati fattori chiave per guadagnare la fiducia di Washington. Biden ha riconosciuto il ruolo di Meloni nel G7, tanto da incontrarla più volte e considerare un viaggio in Italia prima della fine del suo mandato.

Trump vede in Meloni un’alleata, non solo per la comune visione su alcuni temi come l' immigrazione, ma anche per il suo peso politico nell'Unione europea. Da non sottovalutare il caso della giornalista Cecilia Sala, la cui liberazione in Iran è avvenuta dopo una visita lampo di Meloni a Mar-a-Lago, la residenza di Trump in Florida. Tuttavia, questa relazione presenta rischi significativi: Trump chiederà agli alleati della NATO di aumentare la spesa militare fino al 5% del PIL, un obiettivo difficilmente sostenibile per l’Italia. Sul fronte commerciale, i dazi — utilizzati in questi giorni come strumento di pressione nei confronti di Messico e Canada, poi ritirati, e applicati alla Cina — se estesi anche all’Europa, potrebbero costare miliardi di euro alle esportazioni italiane.

Un altro attore chiave in questo scenario è Elon Musk. Il tycoon, direttamente coinvolto nell’amministrazione Trump per la semplificazione della burocrazia, ha interessi economici non marginali in Italia: la sua rete Starlink potrebbe essere utilizzata dal nostro Paese per ridurre il digital divide e accelerare il piano Italia a 1 Giga, oltre a fornire infrastrutture di comunicazione per scopi militari. Muoversi con equilibrio sarà essenziale, considerando che in gioco ci sono ingenti interessi economici. Non a caso sia Trump che Musk stanno personalmente investendo e mostrano grande attenzione verso le criptovalute. Si tengano come riferimento i saldi principi della civiltà giudaico-cristiana, della democrazia europea e dei suoi valori, che affondano le radici nell’Atene di Pericle, per evitare derive tecno-plutocratiche.