Affari Europei
Brexit, elezioni 12 dicembre? Difficile. Corbyn chiede cancellazione No Deal
La nuova mossa di Boris Johnson sembra destinata al fallimento
Brexit: Johnson chiede elezioni il 12 dicembre, strada in salita
Spinto di nuovo nell'angolo da un Parlamento ostile, Boris Johnson sceglie di andare all'attacco: il premier britannico, impossibilitato a portare a termine la Brexit il 31 ottobre come promesso, punta tutto sulle elezioni anticipate prima di Natale nella speranza di conquistare un nuovo Parlamento che gli permetta di superare l'impasse e concretizzare l'uscita del Regno Unito dall'Ue. In un'intervista alla Bbc, BoJo ha annunciato una mozione per ottenere il via libera dei parlamentari a tornare alle urne il 12 dicembre, con scioglimento delle camere il 6 novembre. Ai Comuni, poco dopo l'approvazione (310 sì contro 294 no) del Discorso della Regina (Queen's Speech), ossia le linee programmatiche del governo, il fedelissimo Jacob Rees-Mogg ha formalizzato la richiesta che verrà messa ai voti lunedì prossimo. Perché venga approvata, la mozione deve ottenere il sostegno di due terzi dei deputati, una condizione che finora è venuta a mancare già due volte negli ultimi due mesi. E la strada è in salita.
L'Ue disposta a concedere il rinvio della Brexit
Mentre l'opzione rinvio resta sul tavolo di Bruxelles, che sembra disposta a concedere un'estensione fino a gennaio 2020, il governo ha registrato divisioni, che il premier ha voluto far venire alla luce durante il gabinetto politico riunito a sorpresa nel primo pomeriggio. Una meta' era cauta sull'idea di tornare alle urne e preferiva puntare sull'aula, ritenendo che i 30 voti che la maggioranza ha conquistato lunedi' sull'approvazione della seconda lettura del pacchetto di leggi attuative sulla Brexit (Withdrawal Agreement Bill - Wab) fosse un segnale di un possibile margine per conquistare l'approvazione definitiva. Altri, invece, come il piu' stretto consigliere del premier, Dominic Cummings, e lo stesso Rees-Mogg, due Brexiteer di ferro, propendevano per andare a elezioni, visto come il picco nello scontro 'popolo vs Westminster'. E sono loro ad aver vinto. Sembra pero' una vittoria provvisoria. Nonostante il leader dei laburisti Jeremy Corbyn non abbia mai nascosto il suo desiderio di andare alle urne, nella convinzione di poter scalzare Johnson da Downing Street, il partito nelle ultime ore - quando la voce gia' circolava con insistenza - aveva fatto sapere che non l'avrebbe sostenuta prima di ottenere dall'Ue la garanzia di un'estensione della Brexit.
Corbyn chiede la cancellazione del No Deal
Contrari sono anche i Lib-Dem di Jo Swinson e il partito nazionalista scozzese (Snp), così come i Verdi. La leader scozzese Nicole Sturgeon ha bocciato l'iniziativa sostenendo che "le elezioni dovrebbero essere un esercizio per consentire agli elettori di decidere, non dei mezzi per i ciarlatani per fare quello che vogliono". In questo scenario, la richiesta di BoJo sembra essere destinata alla bocciatura. Quello che teme l'opposizione è che il governo ottenga l'approvazione della Wab e che subito dopo ci siano elezioni, alle quali Johnson si presentera' vittorioso. Inoltre, non può escludere un'ipotesi ancora peggiore e cioè che, una volta ottenuto il via libera alle elezioni anticipate, Downing Street possa legalmente spostare la data, trascinando il Paese al no-deal quanto il Parlamento è sciolto e non può intervenire. Corbyn intanto chiede prima la cancellazione del No Deal.