Brexit, la Gran Bretagna guarda ad oriente per il dopo-Ue
La Gran Bretagna guarda ad oriente per il dopo-Ue: nuovi legami con Pechino. E intanto Trump chiude gli Usa su sé stessi
Theresa May é alla disperata ricerca di un nuovo posto nel mondo per una Gran Bretagna orfana dell'Unione europea. Per un Paese ricco e influente, ma anche dalle dimensioni estremamente ridotte, gareggiare a livello internazionale con colossi come Russia, Cina, India o Usa non é affatto semplice. Londra ha dalla sua la potenza dell'economia finanziaria e la reputazione internazionale. ma basterà?
May prepara un paracadute per il dopo-Brexit
Il fatto é che dopo che si sará conclusa la Brexit Londra perderá molta della sua influenza nel mondo della finanza visto che decine di banche d'affari lasceranno il paese per trasferirsi 'sul continente'. E allora May deve cercare altre strade per mantenere forte l'economia del Paese. E visto che gli Stati Uniti non sembrano volersi spendere troppo per sostenere lo storico alleato, May guarda ad Oriente.
Londra alleata di Pechino in Europa
Pechino é infatti interessata a colmare il vuoto a livello internazionale lasciato dall'Amministrazione Trump che sembra essere disinteressata a governare la globalizzazione. E cosí Xi Jimping ha lanciato il progetto di una nuova via della seta. Il Belt and Road Forum di Pechino é una iniziativa di sviluppo infrastrutturale tra Asia ed Europa da lui stesso lanciata nel 2013, per un valore complessivo di 113 miliardi di dollari. E Londra si prenota per essere il partner privilegiato degli affari di Pechino in Occidente. In un discorso in cui ha toccato tutte le parole care alla Cina, Xi Jinping ha promosso un "nuovo modello di win-win cooperation" e ha elencato i nuovi fondi a disposizione dell'iniziativa.
113 miliardi per lo sviluppo econmico
"Oggi un multilaterale piano di connessione sta prendendo forma", ha dichiarato il presidente cinese. C'e' stato "un aumento degli scambi" nell'area della Belt and Road, che toccano oggi 56 aree, e che hanno generato 1,1 miliardi di dollari di entrate al fisco e 180mila nuovi posti di lavoro nei 65 Paesi finora presi in considerazione dall'iniziativa infrastrutturale cinese. La cooperazione finanziaria multilaterale, affidata soprattutto alla Aiib (Asian Infrastructure Investment Bank) e' ancora "in fase iniziale", ha dichiarato il presidente. "Costruiremo una piattaforma aperta, difenderemo e svilupperemo un'economia mondiale aperta", ha detto Xi nel discorso di apertura dei lavori del Belt and Road Forum. L'offerta cinese si compone di diversi canali di finanziamento, che complessivamente raggiungono la cifra di 113 miliardi di dollari, anche se Xi non ha specificato una tempistica dell'erogazione dei nuovi fondi.
Un fiume di denaro da Pechino all'Europa
Il Silk Road Fund, uno dei bracci finanziari dell'iniziativa di Xi, che poche settimane fa aveva acquistato una quota del 5% in Autostrade per l'Italia vedra' il proprio capitale a disposizione crescere di altri cento miliardi di yuan (14,49 miliardi di dollari) mentre dalle banche cinesi saranno incoraggiati investimenti per altri trecento miliardi di yuan (43,48 miliardi di dollari). Altri 380 miliardi di yuan proverranno dalle due grandi banche di sviluppo cinesi: China Development Bank (250 miliardi, pari a 36,23 miliardi di dollari) e Export-Import Bank of China (130 miliardi di yuan, equivalenti a 18,8 miliardi di dollari). Xi ha poi promesso anche aiuti, sotto varie forme, per altri sessanta miliardi di yuan (8,7 miliardi di dollari) ai Paesi che partecipano all'iniziativa cinese.