Catalogna, Puigdemont cede a Madrid: elezioni anticipate il 20 dicembre
Puigdemont non strappa e cerca il dialogo con Madrid: niente proclamazione unilaterale di indipendenza. Al voto anticipato il 20 dicembre
Il presidente catalano, Carles Puigdemont, non rompe con Madrid e annuncia elezioni anticipate. La decisione é arrivata dopo una riunione fiume, durata ben sette ore, che si é tenuta questa notte nella sede della Generalitat. Puigdemont non é riuscito infatti a trovare un accordo unitario tra le varie anime indipendentiste catalane. Se da un lato c'era chi chiedeva che Barcellona annunciasse l'indipendenza unilateralmente, come i separatisti di Junts pel Si', dall'altro c'era chi, come la sindaca di Barcellona Ada Colau, chiedeva il dialogo.
Verso le elezioni anticipate in Catalogna
Dopo una serie di riunioni nella sede dell'esecutivo tra lo stesso Puigdemont, i consiglieri del governo e i deputati della Junts pel Si', la coalizione di maggioranza, il governatore ha deciso per le elezioni anticipate. Secondo il quotidiano La Vanguardia, Puigdemont avrebbe scelto la data delle elezioni, il prossimo 20 dicembre.
Catalogna, balzo della borsa Madrid sulle voci di elezioni anticipate
Quando si sono diffuse le voci di elezioni anticipate la borsa di Madrid ha registrato un balzo verso l'alto. In una seduta che appariva attendista e piatta, l'indice Ibex 35 e' schizzato in rialzo dell'1,85% subito dopo le notizie in arrivo da Barcellona.
Chi vince e chi perde
La domanda che tutti si fanno é chi é il vincitore dello scontro tra Barcellona e Madrid. La risposta é Mariano Rajoy. Il premier spagnolo aveva da sempre chiesto che la Catalogna andasse al voto per eleggere un nuovo governo e non aveva mai riconosciuto come legittimo il referendum di quasi un mese fa. A perdere é stato Puigdemont, che ha ritenuto troppo rischioso una dichiarazione unilaterale di indipendenza. In quel caso infatti Rajoy era pronto ad attivare l'articolo 155 della costituzione iberica che prevede l'amministrazione controllata per la regione 'ribelle'. E le manette per i politici secessionisti.
L'incognita del voto. L'ultima spiaggia per Puigdemont
Ma il governatore della Catalogna ha ancora qualche carta da giocare nella partita con Madrid. Se il referendum indipendentista non aveva i requisiti di costituzionalità ed é stato boicottato da Madrid, altrettanto non si puó dire delle elezioni amministrative. Ergo, se nelle urne i partiti indipendentisti raggiungeranno la maggioranza assoluta dei voti, Puigdemont avrà buon gioco a presentarsi al re come l'esito vivente di un referendum che é stato negato ai catalani.