Affari Europei

Europee, nomine: Merkel sconfitta su Weber. Possibile compromesso su Barnier

La candidatura di Manfred Weber alla presidenza della Commissione europea non esiste più come non esiste più il principio degli 'spitzenkandidaten'

NOMINE EUROPEE: WEBER FUORI DAI GIOCHI, VERTICE DA' TEMPO A MERKEL PER EXIT STRATEGY

La candidatura di Manfred Weber alla presidenza della Commissione europea non esiste più come non esiste più il principio degli 'spitzenkandidaten', sostenuto dal Parlamento europeo. All'indomani del Consiglio informale convocato da Donald Tusk per avviare il processo delle nomine dei vertici delle istituzioni Ue, diverse fonti diplomatiche europee concordano sull'esito della riunione.

COMMISSIONE: BARNIER PUO' ESSERE IL NOME DI COMPROMESSO TRA MERKEL E MACRON

"Il Consiglio ha discusso di come uccidere l'idea degli spiztenkandidaten senza andare allo scontro istituzionale - dice una fonte all'Adnkronos - e di come aiutare a dare tempo ad Angela Merkel, che formalmente continua a sostenere la sua candidatura, a trovare una via d'uscita, spiegando a Weber che non sarà più il presidente della Commissione". Weber, per rispetto alla cancelliera, "non poteva essere ucciso subito ieri sera". Ma la Merkel, leader molto pragmatica, "lo mollerà", anche se non prima di aver trovato un'intesa su una sua diversa collocazione, come numero due dell'esecutivo, per esempio, con deleghe pesanti, o anche come presidente del Parlamento europeo, incarico che vorrebbe mantenere Antonio Tajani, che, non a caso, fanno notare, resta fermo sulla candidatura di Weber. Di tutto questo si e' parlato, piu' che nella riunione a 28 - a cui sono stati ammessi solo i capi di Stato e di governo, ma privati di smartphone e computer - nei vari 'conciliaboli' che hanno preceduto la cena. Perche' l'idea era quella di non fare nomi e di parlare solo dei criteri che dovranno essere utilizzati nella scelta da qui a dicembre del presidente della Commissione europea, del Consiglio, del Parlamento, del presidente della Bce e dell'Alto rappresentante per la politica estera.