Affari Europei
Fondi Ue, per l'Italia in arrivo 2,17 miliardi di euro
L'Italia riceverà 2,17 miliardi di fondi Ue per cofinanziare 5 programmi operativi, di cui due nazionali (Città metropolitane e Ricerca e innovazione) e tre per le regioni Friuli-Venezia Giulia, Sardegna e Molise. Considerando anche il cofinanziamento italiano, i cinque programmi valgono in tutto circa 3,5 miliardi.
Entro la fine di agosto dovrebbero essere adottati anche i programmi operativi di Abruzzo, Basilicata, Puglia, Veneto e quello nazionale dei trasporti. Per quanto riguarda le regioni più problematiche, Calabria e Campania, secondo il sottosegretario Claudio De Vincenti "l'obiettivo e' di approvare quello della Calabria all'inizio di settembre e di presentare quello campano entro la fine dello stesso mese". Come ha ricordato la Commissaria per le politiche regionali Corina Cretu, con 32,2 miliardi stanziati dalla Commissione per il periodo 2014-2020 l'Italia è il secondo maggior beneficiario dei fondi di coesione dopo la Polonia.
Fra i cinque programmi adottati a Bruxelles quello sulle Citta' metropolitane prevede un finanziamento Ue da 588 milioni, e con il contributo nazionale arriva a 892,9 milioni per promuovere la mobilita' e lo sviluppo urbano sostenibile in 14 aree metropolitane, mentre l'altro nazionale vale in tutto 1,28 miliardi di cui 926,2 milioni finanziati dai fondi di coesione per promuovere gli investimenti delle imprese in ricerca e innovazione.
Il programma della Sardegna vale 930 milioni, di cui 465 provenienti dall'Ue, per sostenere la competitività delle piccole imprese e delle start-up, oltre al rafforzamento delle connessioni internet. Il Friuli-Venezia Giulia riceverà 115,3 milioni dai fondi per lo sviluppo regionale per un programma che ne vale 230 per promuovere la collaborazione fra imprese e società di ricerca, e ridurre i consumi energetici nelle famiglie e negli uffici. Infine, il programma del Molise vale 153 milioni di cui 76,7 di fondi Ue, ed è soprattutto mirato alla lotta contro la disoccupazione, all'inclusione sociale e alla competitività dell'economia regionale con il sostegno alle società locali.