Affari Europei

Germania, Merkel rischia nuove elezioni. E anche l'Spd ammette: "Possibile"

Angela Merkel a rischio: l'Spd non esclude il ritorno alle urne. E i Verdi chiudono: "Non sostituiremo la Csu"

Germania, rischio nuove elezioni? L'Spd non esclude il ritorno alle urne

Angela Merkel traballa sul serio. L'ombra di nuove urne inizia a palesarsi all'orizzonte tedesco. La presidente del'SPD Andrea Nahles "non esclude" che in Germania si debba andare nuovamente al voto. Dopo il vertice di ieri sera in cancelleria, dove la coalizione ha affrontato la crisi di governo scatenata dal ministro dell'Interno, Nahles ha affermato in tv: "Abbiamo una situazione in cui Horst Seehofer e la Csu propongono qualcosa che avrà effetti su tutta Europa. Si tratta di un effetto domino. Noi riteniamo questo modo unilaterale di procedere ai respingimenti come incompatibile con il diritto europeo".

Germania: Verdi non sarebbero disponibili a sostituire Csu 

La possibilita' di una coalizione di governo tedesca che metta insieme Cdu, socialdemocratici (Spd) e Verdi (la cosiddetta coalizione-Kenya) è stata più volte ventilata nel caso la Csu bavarese rompesse il patto con Angela Merkel. Ma votare la fiducia alla cancelliera, per i Verdi sembra un ostacolo insormontabile. Da una parte, vorrebbero andare al governo, ma dall'altra, hanno bisogno di lasciare il segno con le loro proposte politiche. Il rischio altrimenti è di perdere popolarità: al momento i sondaggi li danno all'11-13%.

La chiusura dei Verdi non dà alternative a Merkel

"Non possiamo" partecipare, "non con l'attuale politica" portata avanti dalla cancelliera, ha affermato la leader Katrin Goering-Eckardt, che ha espresso dubbi - riferisce lo Spiegel- sulla possibilità che la Cdu possa sostenere una simile soluzione. La sinistra in Parlamento ha chiesto alla cancelliera di affrontare un voto di fiducia, e lo ha fatto anche il leader del partito di estrema destra Afd, Joerg Meuthen, sottolineando che "è arrivato il momento". Di fronte alla crisi dei migranti, i Verdi si oppongono alla politica di chiusura e chiedono il ritorno al piano di redistribuzione dei richiedenti asilo in Europa, respingendo l'ipotesi di hot spots in Paesi come la Libia. Come ha sottolineato il leader del gruppo all'Europarlamento, Ska Keller, "è il momento per una soluzione europea basata sul principio di solidarietà", sostenendo che Italia e Grecia non possono essere lasciate sole nella registrazione e accoglienza.