Affari Europei
Grecia, l'Ue impone nuove tasse e riforme.C'è chi vuole il ritorno alla dracma

Intesa di massima tra la Grecia e i creditori. Verso nuove tasse e una riforma del mercato del lavoro. Ma intanto sempre più greci vogliono la dracma
Basi per un accordo tra Grecia e Ue, la missione torna ad Atene
Non è un accordo definitivo ma ci sono le basi per un accordo. Sarebbe questa la conclusione dei ministri finanziari della zona euro sulla Grecia, hanno indicato fonti Ue. Fra una decina di giorni ritornerà ad Atene una missione dei creditori per ulteriori discussioni. L'accordo prevederebbe il varo di una serie di misure di bilancio (pensioni e mercato del lavoro) da far scattare eventualmente nel 2019 se non saranno centrati gli obiettivi di bilancio (un surplus primario del 3,5% del pil) ma contestualmente a misure a sostegno della crescita e dell'occupazione.
Per la Grecia nuove tasse e misure sul mercato del lavoro
"Abbiamo intensificato i colloqui nell'ultima settimana e mezzo per trovare sufficiente terreno comune per far tornare le istituzioni a Atene", ha spiegato il presidente Jeroen Dijsselbloem al termine della riunione, molto più breve del solito. La missione ad Atene "lavorerà con le autorità greche su un pacchetto aggiuntivo di riforme istituzionali, (tasse, mercato del lavoro) e ci sarà un cambiamento nel policiy mix, mettendo meno enfasi su austerità e concentrandosi di più sulle riforme strutturali". Anche se "non c'è ancora un accordo politico", Dijsselbloem ha definito "molto positivo" che si siano create le condizioni per il ritorno dei creditori internazionali ad Atene.
I greci pensano a un ritorno alla dracma
Secondo il presidente dell'Eurogruppo, "non c'è un problema di liquidità a breve termine, ma tutti sentiamo un senso di urgenza, per la questione chiave della fiducia. Per la crescita, la fiducia è un fattore chiave". Per questo, l'auspicio è che si riesca a trovare un accordo "al più presto". Nel frattempo però, alcuni sondaggi dimostrano che tra i greci, esasperati dal ritorno del rischio default, sarebbero favorevoli a un ritorno alla dracma.