Le Pen, Wilders, Petry: la destra europea domina sui social network
Social network dominati dall'estrema destra in Francia, Olanda e Germania. Così Le Pen, Wilders e Petry hanno conquistato il web
LA DESTRA EUROPEA CONQUISTA I SOCIAL NETWORK
I social network? Roba di destra. Anzi, di estrema destra. Marine Le Pen in Francia, Frauke Petry in Germania, Geert Wilders in Olanda insegnano ai populisti di destra di mezzo mondo come conquistare i social network e aspirare alla conquista della guida dei rispettivi paesi. Tra slogan e utilizzo spregiudicato dei mezzi web i tre leader dell'estrema destra europea hanno raccolto il testimone da Donald Trump negli Stati Uniti e ora sperano di sovvertire i rapporti di forza consolidati nel Vecchio Continente grazie all'aiuto del web.
MARINE LE PEN TRIONFA SU FACEBOOK E TWITTER
La leader del Front National Marine Le Pen è senza dubbio la candidata all'Eliseo più presente e più attiva su internet, battendo di gran lunga gli avversari per numero di followers e di like su Twitter e Facebook, ma anche per l'iperattivismo dello staff che lavora per lei. Un gruppo "in prima linea", "specializzato e potente", che invade i social media con "messaggi aggressivi". L'esperto di propaganda della Le Pen è Philippe Vardon 36 anni, uno dei piu' influenti del gruppo, già leader del 'Blocco identitario', formazione nata nel sud della Francia che milita a destra del Front National.
IL WEB COME ARMA PER ARRIVARE ALL'ELISEO
Marine Le Pen ha un milione e trecentomila follower su twitter e quasi altrettanti 'like' sulla pagina Facebook. Solo il candidato della sinistra radicale Jean Luc Melenchon le si avvicina, anche se con numeri decisamente inferiori. Ma sul piano social, la Le Pen stravince su Macron (che non arriva a 185 mila like su Fb e ha 'solo' 525 mila followers su Twitter) e su Francois Fillon, in candidato della destra Repubblicana, bersaglio sul web di attacchi e ironie per i suoi guai con la giustizia legati al 'Penelopegate'. Le uscite dello staff di Le Pen contro Macron, guadagnano ogni volta migliaia di visualizzazioni, di 'like' e di retweet. E la stessa leader del Fn è personalmente attivissima su twitter, in una sorta di "trumpizzazione" progressiva della campagna elettorale in cui la Le Pen attacca regolarmente la stampa e si rivolge direttamente al popolo.
LA PROPAGANDA XENOFOBA DI WILDERS IN OLANDA
La stessa cosa accade in Olanda, dove Geert Wilders, leader del Pvv, partito xenofobo e antieuropeo dato per favorito dai sondaggi alle elezioni del 15 marzo, spopola sul web. L’account Twitter di Wilders è seguito da quasi 800mila persone, un record se pensiamo che l’uomo non ha mai ricoperto incarichi istituzionali e che i Paesi Bassi hanno solo 17 milioni di abitanti. Nella foto di testata troneggia a caratteri cubitali STOP ISLAM. L’osservatorio Tweet Kamer 2017 certifica che i messaggi di Wilders sono letti e condivisi in una proporzione almeno tripla o quadrupla rispetto a tutti gli altri politici olandesi.
FRAUKE PETRY SULLE ORME DI WILDERS
Wilders, visto il sistema elettorale olandese, può permettersi toni più forti persino di quelli della Le Pen. Marine per mirare all'Eliseo ha dovuto rendere tabù il tema religione e smussare gli angoli su altri aspetti. Diverso l'approcco di Wilders, che grazie al proporzionale olandese non va minimamente per il sottile. Le sue parole d'ordine sono “basta rifugiati”, “basta immigrati islamici”, “basta soldi a Bruxelles e in Africa”, “via dalla Ue”, “il nostro paese torni nostro”. La stessa cosa accade anche in Germania con Frauke Petry. La 41enne di Alternative fur Deutschland viaggia sulle orme di Wilders. Il filo rosso seguito anche qui è quello dell’orgoglio della vita sociale e civile, e della appartenenza, da ritrovare. Con la chiusura al nuovo, cattivo e inquinatore. La destra ha conquistato il web. Resta da vedere se sarà in grado di conquistare anche i palazzi presidenziali.