M5s con Macron? Svolta filo Ue ma i programmi (anche ritoccati) sono lontani
Il M5s si scopre filo Macron. Ma l'agenda europea del presidente francese è molto lontana da quella dei pentastellati, anche dopo la modifica del programma
Così Grillo accoglieva la vittoria di Macron
La vittoria di Macron non fa altro che regalare tempo prezioso a questo schieramento di plastica, dei manichini serventi di una moneta impossibile. Parola e firma di Beppe Grillo, subito dopo le elezioni francesi del maggio 2017 che portarono il 39enne Emmanuel all'Eliseo. Ecco. C'è un nuovo candidato a far parte di quello schieramento di plastica e di manichini serventi: il Movimento 5 Stelle.
Il M5s ora vuole collaborare con Macron
Proprio così. Il Movimento 5 Stelle, che a Strasburgo siede ancora con gli euroscettici dell'Ukip (a memoria delle vecchie posizioni ultra-critiche sulla moneta comune il cui mantenimento era da sottoporre a referendum), dopo le manovre di avvicinamento delle scorse settimane, è venuto allo scoperto e si dice ufficialmente pronto a collaborare proprio con Macron. "Sin dal nostro ingresso al Parlamento europeo abbiamo sempre lavorato in modo costruttivo con tutti: allo stesso modo siamo pronti a collaborare con il presidente Macron per fornire il nostro contributo a un'agenda veramente europea, in grado di rilanciare un'integrazione fiaccata da anni di egoismi e politiche fallimentari", si legge in una nota della delegazione M5s al Parlamento europeo che commenta l'intervento del Presidente della Repubblica francese durante la plenaria di Strasburgo di martedì.
Punti in comune su energia e rinnovabili
"Del suo discorso abbiamo apprezzato i riferimenti al maggior coinvolgimento dei cittadini nelle politiche dell'Unione, alla sovranità digitale europea e alla carbon tax per sostenere la transizione energetica verso le rinnovabili", dicono i grilini. "Siamo pronti a discutere nel merito le future proposte di riforma dell'Unione europea, punto per punto. Queste proposte però non devono in alcun modo limitarsi a una semplice ripulitura cosmetica di un edificio che necessita, invece, una profonda ristrutturazione. Una ristrutturazione da incentrare sulla lotta alle diseguaglianze e all'evasione fiscale, sul pilastro sociale europeo, sulle sfide derivanti dalla globalizzazione e della robotizzazione".
I ritocchini al programma M5s su euro e Nato
Il M5s cala così la maschera, proprio nel giorno in cui il Foglio ha svelato i "ritocchini", anzi i "ritocconi", che sarebbero stati fatti in gran segreto sul programma votato dagli iscritti lo scorso febbraio. I tempi del No euro e del No Nato sono finiti. Il Movimento guidato da Luigi Di Maio si è improvvisamente scoperto filo Ue, fiero esponente del Patto Atlantico. E la moneta unica ha cessato di essere uno strumento con il quale i padroni sottomettono gli sfruttati. In più, l'"abolizione immediata dell'obbligo di pareggio di bilancio" (tema su cui il vecchio programma era andato giù duro), si trasorma in una più morbida potestà del Parlamento a "decidere quanto tagliare e quando è il caso d'investire per lo sviluppo, anche ricorrendo al deficit". Dunque disco verde all'appoggio di un ex ministro delle Finanze, da sempre vicino al Pd di Matteo Renzi, che ha appena bombardato la Siria insieme a Donald Trump e Theresa May.
I punti incompatibili tra M5s e Macron
Ma ci sono punti che anche con il programma modificato del M5s non possono coincidere tra pentastellati e Macron. Qualche esempio? Il ministro delle Finanze europeo. Macron si batte da tempo per avere un'integrazione ancora maggiore a livello monetario e finanziario, con una figura che possa fare da garante a un disegno comune europeo. Una visione che confligge in pieno con quella del M5s. Così come l'intenzione del presidente francese di conferire maggiori poteri a Bruxelles sugli ammortizzatori sociali. Altro punto sul quale il programma del M5s sembra ancora incompatibile. Per non parlare del reddito di cittadinanza, che Macron non si sognerebbe mai nemmeno di immaginare, e della politica estera: che fine faranno i buoni rapporti tra M5s e Vladimir Putin? Che fine faranno le teorie di disimpegno e decrescita felice? E la Tav? Tanti punti di domanda, in attesa del prossimo ritocchino a 5 stelle.