Migranti Aquarius, la Spagna di Sanchez si scopre solidale: ecco perché
La Spagna non ha certo una storia di grande apertura ai migranti. Ma sul caso Sanchez ha deciso la svolta. Ecco perché
Spagna? Storicamente non porto sicuro per i migranti
I muri e gli spari di Ceuta e Melilla, i respingimenti e i centri di detenzione per migranti dell'Andalusia. La Spagna non ha certo una storia di porte aperte per i profughi. Valencia, la città che si è offerta di ricevere le 629 persone presenti sull'Aquarius, aveva persino approvato qualche tempo fa un regolamento comunale che invitava gli africani a lavarsi e usare il sapone. E l'arcivescovo della città aveva disconosciuto la linea dell'accoglienza di Papa Francesco.
La svolta di Sanchez sul caso Aquarius
Eppure ora tutto sembra cambiato e la Spagna sta facendo la figura del campione della solidarietà per aver sbloccato, anche se la nave della ong appare scettica sulla destinazione Valencia per la sua lontananza, lo stallo sull'Aquarius, alla quale Italia e Malta avevano chiuso i propri porti. Ma perché questa svolta improvvisa? Da una parte ci sarà certamente la genuina ragione umanitaria, nessuno discute. Ma dall'altra non si può non notare come a Madrid si sia appena insediato un nuovo governo socialista.
Discontinuità con Rajoy e immagine forte al nuovo governo
Il primo ministro Pedro Sanchez ha colto l'occasione per dare un chiaro segnale di discontinuità con il suo predecessore Mariano Rajoy. Non dimentichiamo che il suo esecutivo dovrebbe essere a tempo e dovrebbe condurre probabilmente nel giro di un anno a nuove elezioni. Ma con una mossa così Sanchez potrebbe anche voler provare a dare un'immagine più forte al suo governo, precondizione per provare a restare in sella più a lungo.
La Spagna conquista il favore dell'Ue
C'è poi il discorso dei rapporti con l'Europa. Il governo socialista dimostrandosi accogliente verso Aquarius ha tolto, almeno stavolta le castagne dal fucoo all'Unione europea che rischiava di doversi sporcare le mani. L'intervento di Sanchez ha invece permesso a Bruxelles di stare semplicemente a guardare. Una mossa che potrebbe accreditare il governo Sanchez agli occhi dell'Ue, permettendo al leader socialista di prendersi magari qualche libertà in più in materia di politiche interne. Tra l'altro Sanchez ha nominato come ministro dell'Economia la vice di Oettinger in Commissione. Insomma, il governo socialista spagnolo ha voluto dare una forte impronta europeista e di solidarietà. Conseguenze? Più manovra sulla politica interna e l'occhio benevolo di Bruxelles.